Euro: si sale o si scende? Scenari e banche centrali

Euro

Tempo fa scrivemmo che se ci si fosse dovuti basare sui dati macroeconomici, l’Euro verso Dollaro avrebbe dovuto essere sotto quota 1,10 da molto tempo.

Eravamo a 1,15/1,16; ora siamo effettivamente più vicini alla quota di 1,10 che non al ritorno sopra 1,20 profetizzato da molti.

Dal punto di vista macroeconomico la situazione non è cambiata.

Anzi! L’ economia americana vola mentre in Europa, specie area euro, si zoppica.

Ed ora anche la Germania mostra la corda su una serie di indicatori economici fondamentali.

Quindi sotto questo aspetto nulla è cambiato la debolezza dell’euro potrebbe proseguire a lungo.

E la barriera degli 1,10 crollare presto…

A chi giova l’Euro debole?

Cosa dunque potrebbe dare una mano all’Euro per evitare una svalutazione ulteriore?

Partiamo dunque dal presupposto che per un insieme di economie deboli come quelle dell’area UE una moneta che si svaluta facilmente è una manna dal cielo.

Poi è chiaro che per la Germania, che vive di industria pesante, non è esattamente così.

Infatti i tedeschi si debbono approvvigionare di materie prime e quello che guadagnano sui maggiori numeri dell’export lo perdono sull’acquisto delle commodities.

Paesi come Italia o la Francia che vivono anche di turismo e, nel nostro caso, di un Made in Italy che ha una bassa necessità di materie prime straniere, la moneta debole è un plus importante.

Non a caso negli ultimi mesi l’Italia ha rimontato diverse posizioni alla Germania in campo economico.

I rischi di un Euro debole

Deve essere chiaro che nella competizione internazionale a molti questa debolezza dell’euro potrebbe incominciare a dare parecchio fastidio.

Prima ancora che agli Emerging ci riferiamo agli Stati Uniti.

Ed a Trump in particolare.

Non si vorrebbe che finita la guerra commerciale con la Cina Trump inizi a battagliare con L’UE in un mix di logiche doganali e valutarie.

Il tutto finalizzato a stabilizzare il rapporto di cambio euro/dollaro e/o comunque a recuperare in qualche modo gli equilibri con l’imposizione, appunto, di dazi doganali.

Una prospettiva molto ma molto preoccupante sulla quale sia Bruxelles che la BCE farebbero meglio a concentrarsi preventivamente.

Trovare un punto di intesa con Trump non sarà facile ma una contrattazione preliminare ad ampio raggio sarebbe da impostare già da ora.

Cosa potrebbe rianimare l’Euro verso il dollaro

Al di là di ipotesi legate a tavoli di trattativa tutte da scrivere, cosa potrebbe rianimare l’Euro verso il dollaro?

Per ora rallentamenti veri e propri del ciclo economico USA non se ne vedono e alquanto improbabile risulta ipotizzare che i numeri dell’economia UE superino quelli americani.

Solo una FED sprovveduta che facesse mosse, come nei desiata di Trump, di espansione monetaria, in anticipo rispetto alle reali necessità potrebbe indebolire il dollaro.

Scenario improbabile come confermato anche dal Meeting FED dei giorni scorsi.

Realisticamente forse l’unica vera chances è quella di un Trump che faccia ulteriormente imbufalire le autorità arabe e /o cinesi.

In questo modo, come già accaduto in passato le riserve valutarie di nazioni ricche potrebbero scivolare dal Dollaro all’Euro…

Capiamo bene come siamo nella fanta-politica economica.

La realtà è che il destino dell’Euro pare segnato.

Almeno fino a che a Bruxelles non avranno capito gli errori in serie e le gravi lacune economiche che l’austerity degli ultimi anni ha generato.

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