Euro: qual è la vera funzione?

euro

Abbiamo da poco descritto le scarse probabilità dell’euro di andare all’assalto del dollaro. Oggi se mi consentite vorrei illustrare una mia idea che a qualcuno potrebbe anche non piacere.

Euro dunque moneta forte come si illude qualche nazione che lo utilizza come riserva valutaria o moneta debole come pare dalla maggior parte dei cross?

Ma se anche solo sorge il dubbio che man mano stia diventando una moneta debole, qual è la sua vera funzione? A chi giova l’euro?

Da sempre le nazioni del Mediterranei hanno vissuto di svalutazioni

Per rispondere ai legittimi quesiti di cui sopra occorre fare chiarezza e partire da una analisi storica ante-euro.

E per stavolta evitiamo di entrare nella polemica

Ovvero stabilire se i rapporti iniziali di cambio furono calcolati correttamente o se ebbe senso creare una moneta unica, se non condividendo il debito, per lo meno parificando livello dei tassi di interesse e sistema fiscale.

Dicevamo…: storicamente i paesi più deboli sono sempre vissuti secondo le proprie possibilità grazie all’autoregolazione del potere di acquisto.

Un pareggiamento determinato dai rapporti di cambio delle monete locali spesso oggetto di rilevanti svalutazioni.

Svalutazioni che comportavano un’immediata perdita di potere d’acquisto e una conseguente autolimitazione a una crescita NON sostenibile.

Ma si badi bene: perdita di potere d’acquisto per lo più legata ai prodotti esteri e in parte minore a quelli legati alle materie prime importate necessarie al settore auto e/o petrolifero.

Certamente invariato invece restava il potere di acquisto per esempio in ambito alimentare e/o di abbigliamento, settori nei quali l’Italia è totalmente potenzialmente autoctona.

Così come ovviamente nei servizi pubblici!

A chi è giovata dunque la nascita dell’euro? All’Italia no!

Se andiamo a vedere nel dettaglio dunque per gli italiani l’euro ha portato una immediata perdita di potere d’acquisto per mettersi al livello delle altre nazioni.

Così come per qualche anno gli italiani hanno coltivato l’illusione di potersi  permettere prodotti stranieri prima inaccessibili.

A fronte di tutto ciò nazioni come l’ Italia si sono ritrovati una moneta mediamente forte con picchi di grande forza ante 2008.

Una moneta come l’euro dunque,totalmente svantaggiosa sia per quanto riguarda l’esportazione dei prodotti made In Italy sia, in modo parossistico, per il turismo.

A chi è giovata dunque la nascita dell’euro? Alla Germania sì

Mario Draghi ha sempre sostenuto come si è compreso anche seguendo le politiche dell’UE che tutta l’Unione è sempre stata trainata e guidata dalla Germania.

Tanto che viene naturale  chiedersi dove sarebbe volato il marco tedesco se non fosse nato l’euro?

E’ perfino banale riscontrare che di fatto la moneta unica è servita da un lato a zavorrare la valuta della più potente economia industriale europea.

Il marco tedesco appunto!

Si badi industriale non vuole dire assoluta.

E proprio perché l’economia teutone è industriale per autonomasia, si sono favorite le esportazioni verso le nazioni partner.

Stati le cui popolazioni con le proprie varie “lirette” locali avrebbero tranquillamente proceduto con acquisti più in linea col reale tenore di vita consono al rispettivo territorio.

Uno sforzo di crescita insostenibile che poi comunque si è pagato con la crisi finanziaria che non a caso in Europa sta tuttora lasciando strascichi ben più pesanti che negli USA.

Ma guarda un po’!

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