Euro in attesa BCE e pound dei dati, Analisi Mercati 24Option

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 a cura di 24option Davide Marone Account Manager

Come da attese la Fed ha alzato i tassi di interesse portando il costo del danaro al livello 1,75-2% e mostrando un volto ottimista rispetto ai focolai di rischio sugli scenari globali, commerciali e politici. Per il 2018 inoltre il FOMC prevede ulteriori due rialzi dei funds rate verosimilmente nei mesi di settembre e dicembre. Inoltre è stato espresso ottimismo dal chairman Jerome Powell che ha anche comunicato l’introduzione di una novità tecnica rispetto agli appuntamenti della Fed, ovvero sia la conferenza stampa ad ogni meeting invece che ad ogni due come accade tuttora. Dal punto di vista dei contenuti, peraltro molto stringati in questa occasione, si è abbandonata la retorica legata al continuo monitoraggio dell’inflazione e alla forward guidance sul cammino dei tassi di interesse. La crescita USA è ritenuta solida, con il PIL al 2,8% per quest’anno e una disoccupazione addirittura in calo al 3,6%

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Quali dunque le reazioni sui mercati? Come si argomentava nell’analisi di ieri, gli esiti del meeting erano piuttosto scontati sui prezzi anche se tuttavia non è mancata la volatilità di breve con il dollaro americano che inizialmente ha guadagnato forte terreno per poi tornare ad indebolirsi conto tutte le principali valute; sul fronte azionario gli indici americani hanno invece accusato la comunicazione sui tassi ed hanno messo a segno significative discese dai massimi recenti.
Quali invece gli scenari odierni? A tenere banco sarà sicuramente la decisione della Banca Centrale Europea circa il termine del Quantitative Easing: se Draghi dovesse comunicarlo, è verosimile che l’euro potrebbe risentirne significativamente anche se appare tuttora difficile determinarne la direzione. Da un lato, il termine del programma di alleggerimento monetario si tradurrebbe tecnicamente in un rafforzamento della moneta unica che dunque, contro il biglietto verde, potrebbe riportarsi sui supporti a 1,1725 per poi riprendere i ribassi verso 1,1650. Dall’altro, tale comunicazione potrebbe essere interpretata quale una “buona notizia” per le prospettive economiche dell’Eurozona e quindi concretizzarsi in acquisti che, sopra 1,1840 potrebbero spingere la quotazione verso l’area di resistenza 1,1950/1,20.
Per il quarto giorno di fila attenzione puntata ancora sulla sterlina, in quanto vi sarà la pubblicazione dei dati sulle Vendite al Dettaglio nel Regno Unito i quali per definizione rappresentano un indicatore estremamente rilevante per l’economia della regina. Dal punto di vista tecnico potrebbe peraltro rappresentare l’evento cruciale per la direzionalità sul cambio GbpUsd: potrebbe infatti dare manifestazione definitiva dell’impostazione bearish con rottura dei minimi precedenti a beneficio della soglia di 1,32. In caso di release migliore delle aspettative invece, da monitorare la resistenza a 1,3475 che, se violata, potrebbe favorire sviluppi bullish per l’1,36.

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