Escursione sul Gran Sasso. Alla scoperta di Santo Stefano di Sessanio

Gran Sasso

È uno dei borghi più belli d’Italia e si trova nell’Abruzzo selvaggio e montano, in provincia de L’Aquila. Si chiama Santo Stefano di Sessanio e vi si accede dopo una piacevole escursione sulle pendici meridionali del Gran Sasso. Il borgo sorge ad un’altitudine di oltre milleduecento metri.

Il suo nome rivela l’origine romana dell’abitato che sorgeva nei pressi di quello attuale. Con la caduta dell’Impero Romano e il conseguente spopolamento delle aree rurali, anche Santo Stefano di Sessanio viene progressivamente abbandonato.

Escursione sul Gran Sasso. Un feudo mediceo

Il borgo riaffiora nelle cronache del Trecento e viene menzionato per indicare l’esistenza dell’insediamento fortificato. Infatti, le sue abitazioni sono al tempo stesso case e mura difensive. Chissà come dev’essere stato vivere dentro le mura della propria patria.

Nel Seicento Santo Stefano di Sessanio viene ceduto alla famiglia fiorentina dei Medici, alla quale appartenne per quasi due secoli. Proprio al periodo della dominazione medicea, il borgo lega indissolubilmente il suo prestigio a quello della famiglia fiorentina. All’interno del suo territorio avveniva la produzione della cosiddetta lana “carfagna”. I Medici la trasportavano a Firenze per farla lavorare e successivamente veniva commerciata in tutta Europa. Tracce di questo brillante passato glorioso si trovano su una delle porte d’ingresso: ancora oggi domina lo stemma dei Medici.

Tra pastorizia e transumanza.

La sua è dunque la storia di un borgo montano, la cui ricchezza è caratterizzata dalla transumanza e dall’allevamento del bestiame. Restituitoci interamente nel suo passato medievale, è scolpito nella pietra bianca e calcarea. Immerso nelle montagne, questo borgo ha resistito al trascorrere del tempo conservando la sua genuina impostazione.

La passeggiata

Percorrendo a piedi le strade e le viuzze medievali che lo caratterizzano, l’occhio si perde nei particolari delle finestre e delle pareti delle abitazioni. Spuntano un arco, poi un loggiato e una scalinata. Qualche gatto, loro non mancano mai.

Chissà come sarebbe viverci d’inverno, vien da pensare

Per ripararsi dalla neve, gli abitanti hanno costruito dei percorsi che si articolano persino al di sotto delle abitazioni. Tra gli edifici architettonici, la Torre circolare, trecentesca, un tempo troneggiava sul borgo e sulla vallata. Poi quella manciata di secondi del sisma del 2009 la sgretolò. La sua ricostruzione sta avvenendo tutt’ora, quasi manualmente. Mattone dopo mattone. Perché un giorno la si possa risalire fino in cima e sia nuovamente possibile lasciar andare lo sguardo.

Relax e pace

Oggi sono poco più di un centinaio le persone che vivono ancora nel borgo, affetto dal progressivo spopolamento, impennatosi anche dopo il sisma. Fuori dai percorsi turistici main stream, l’escursione sul Gran Sasso alla scoperta di Santo Stefano di Sessanio è una valida opportunità per chi desidera la quiete e la natura. Una natura quasi estrema, come quella del Massiccio del Gran Sasso.

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