Entro poche settimane queste monete non avranno più alcun valore

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Da circa vent’anni la moneta in corso legale nel nostro paese è l’euro. Con l’immissione in circolazione della valuta comunitaria, gli italiani hanno dovuto abituarsi ad usare i centesimi. Molti negozianti hanno aggiornato i prezzi al pubblico introducendo l’indicazione dei decimali, spesso arrivando ad indicare i 99 centesimi. In questo modo, il consumatore è portato a considerare solo il numero indicato prima della virgola.

Con l’impressione di pagare le proprie spese meno di quanto effettivamente richiesto. Quando si paga in contanti, questo comporta necessariamente l’uso delle monete di rame, molto piccole e spesso poco comode da maneggiare. Molto probabilmente, però, entro poche settimane queste monete non avranno più alcun valore e consumatori ed esercenti dovranno cambiare abitudini. In questo articolo analizzeremo la normativa in materia e le conseguenze sulla quotidianità dell’eliminazione delle monete in rame.

Le decisioni di Bruxelles

Le norme relative alla circolazione delle monete in euro sono indicate dai regolamenti UE 651/2012 e 729/2014. Tali norme specificano i tagli delle monete e contemplano anche i pezzi più piccoli, ovvero quelli da 1 e 2 centesimi. Gli stessi regolamenti prevedono anche periodiche valutazioni su possibili modifiche da apportare all’emissione di monete metalliche e banconote.  A seguito delle iniziative di tre Paesi dell’Unione, la Commissione Europea potrebbe a breve modificare le proprie regole.

Nei mesi scorsi, infatti, Belgio, Finlandia e Irlanda hanno messo al bando proprio le monetine di rame da 1 e 2 centesimi. Secondo le ultime indiscrezioni, entro poche settimane queste monete non avranno più alcun valore anche nel resto d’Europa. Le conseguenze saranno minime, un semplice arrotondamento dei prezzi all’unità inferiore o superiore. Non dovrebbe quindi verificarsi alcun aumento generalizzato dei prezzi. Spariranno però, le promozioni a 99 centesimi.

Entro poche settimane queste monete non avranno più alcun valore

La Commissione deciderà entro un paio di mesi e potrebbe ritirare dalla circolazione le monetine più piccole entro fine 2021. Questa decisione potrebbe però far sparire questi tagli in pochi giorni, poiché cittadini e negozianti potrebbero non accettarle più. Se entro poche settimane queste monete non avranno più alcun valore, per i cittadini non ci saranno particolari cambiamenti. Gli Stati, però, potrebbero risparmiare cifre rilevanti poiché coniare queste monetine può gravare per decine di milioni ogni anno sui bilanci pubblici.

L’Italia, infatti, dal 2018 non emette più questi tagli, risparmiando annualmente circa 20 milioni di euro. Nel nostro Paese, infatti, già da due anni i negozi possono arrotondare gli scontrini per evitare di dover gestire i centesimi. Insomma, pagare in contanti è sempre più problematico e non solo perché molti non accettano più i tagli più piccoli. In un recente articolo abbiamo infatti trattato anche il caso contrario. Quando sono gli importi elevati a creare problemi.

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