ENI (EN.IT) ha chiuso la seduta del 24 ottobre in ribasso (-1,53%) a quota 14,722€ sulla scia della debolezza del petrolio che continua ad allontanarsi dai massimi di settembre. Debolezza che ha caratterizzato le ultime 10 sedute circa e ha visto il titolo raggiungere e rompere al ribasso due importantissimi supporti: area 15,8191€ (I° obiettivo di prezzo) e area 14,9728€ (II° obiettivo di prezzo) (ENI in sofferenza, ma è vera crisi?, leggi articolo)
Questa debolezza fa seguito anche al taglio di rating di Moody’s che ha tagliato il rating a lungo termine dell’azienda portandolo a Baa1, con outlook stabile, dal precedente A3. E’ stato confermato a P-2 il giudizio a breve termine. “La modifica del rating di Eni – si legge in una nota – fa seguito alla decisione assunta dall’agenzia sul rating sovrano dell’Italia, e riflette l’opinione di Moody’s secondo cui, nonostante le prospettive favorevoli e l’aspettativa di forti indicatori finanziari per Eni, un più basso rating dell’Italia determina una riduzione del rating dell’azienda petrolifera”.
Allo stato attuale, quindi, è in corso una proiezione ribassista che sembra diretta in area 14,1285€ (III° obiettivo di prezzo) dove dovrebbe trovare il suo punto di approdo lasciando spazio almeno a un rimbalzo che potrebbe avere come obiettivo di brevissimo area 14,9728€.
ENI: proiezione ribassista in corso sul time frame giornaliero.
