ENI continua la sua espansione, ma non è premiata dagli investitori. Le prospettive di breve periodo

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Eni si rafforza in Angola. Il blocco Cabinda North, infatti, di cui Eni controllava in precedenza il 15%, mentre adesso è salita al 48%, si trova in un bacino petrolifero poco esplorato nel nord del Paese.

Tutto questo attivismo, però, non è supportato da rialzi in borsa. Anzi, nonostante l’ascesa del petrolio il titolo viene da un sostanzioso ribasso.

Le quotazioni, però, adesso hanno raggiunto livelli decisivi.

Il supporto in area 13.671€, infatti, rappresenta lo spartiacque tra la ripresa delle quotazioni e la prosecuzione del ribasso. Monitorare, quindi, questo importantissimo supporto.

Qualora dovesse essere rotto al ribasso potremmo assistere ad allunghi ribassisti fino in area 12.5€.

News: Fonte MilanoFinanza

L’amministratore delegato di Eni , Claudio Descalzi, e il presidente del consiglio di amministrazione di Sonangol, Carlos Saturnino, hanno siglato un accordo che assegna a Eni  il 48% dei diritti del blocco onshore di Cabinda North, di cui Eni  diventa anche operatore. La firma è avvenuta a Luanda alla presenza del Presidente della Repubblica dell’Angola, João Gonçalves Lourenço, e del Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni.

Nel comunicato del gruppo petrolifero si ricorda che il blocco Cabinda North, di cui Eni  controllava in precedenza il 15%, si trova in un bacino petrolifero poco esplorato nel nord del Paese, nel quale Eni  potrà sfruttare le conoscenze minerarie acquisite dalle attività nelle aree adiacenti situate nella Repubblica del Congo. In caso di scoperte significative, la messa in produzione sarà facilitata dalla presenza di infrastrutture già esistenti.

Oltre a ciò, le due aziende hanno firmato un memorandum di intesa per la definizione di progetti congiunti su tutta la catena del valore dell’energia. Il memorandum prevede infatti lo studio di misure di ottimizzazione del settore delle raffinerie e del trading in Angola; la valutazione delle risorse a gas associato e non associato nell’offshore angolano per la sua commercializzazione sia sul mercato domestico che internazionale; l’ottimizzazione delle attività di esplorazione e l’individuazione di nuove possibilità di esplorazione congiunta; la valutazione di opportunità nel settore delle rinnovabili ed in particolare del fotovoltaico.

Queste intese ampliano il perimetro delle attività di Eni  in Angola e rafforzano la presenza nel Paese, oltre a consolidare l’alleanza strategica con il partner Sonangol.Eni  è presente in Angola dal 1980 tramite la controllata Eni  Angola. Intanto il prezzo del petrolio ritraccia leggermente in attesa della riunione dell’Opec di giovedì prossimo. I Paesi produttori si riuniscono a Vienna in un incontro allargato anche a quelli non Opec per negoziare un prolungamento dei tagli alla produzione, che scadono a marzo.

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