Energie alternative. Su cosa investire?

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Energie alternative. Su cosa investire?

Il petrolio ha i giorni contati? Forse no. Ma di sicuro è una fonte che, in futuro, sarà utilizzata sempre meno, a favore delle energie alternative. I motivi sono tanti.

Il futuro del petrolio è incerto

Non solo per una disponibilità che, nel tempo verrà meno ma anche per esigenze ambientali. Un mercato che, considerando la ricerca e le nuove tecnologie di stoccaggio, può essere considerato un vero e proprio El Dorado. Infatti il punto di vantaggio su cui questo settore può contare è la collaborazione tra stati e aziende private. Un particolare non indifferente dal momento che garantisce la presenza di capitali praticamente assicurati.

Basso rischio rispetto al ritorno

La produzione di energie rinnovabili porta ad un rischio di investimento relativamente basso rispetto alla rendita. Le necessità maggiori, tra l’altro, arrivano proprio da quegli stati che, come Brasile o Cina, sono visti come gli emergenti del futuro. E per di più particolarmente popolosi. Da qui la presenza di un ampio bacino d’utenza. Un esempio? Eolico e solare sono cresciuti rispettivamente del 21% e del 1.700% nel 2018.

Energie alternative. Anno della svolta: 2030

Il governo del Brasile ha stanziato dei finanziamenti per i progetti su eolico e solare. Lo scopo è quello di portare il settore al 18% entro il 2026. Ed entro il 2030 si prevede che le rinnovabili (idroelettrico escluso) arriveranno al 23% di tutto il settore energetico. Pechino farà lo stesso con un piano di sviluppo nazionale che punta a portare la fetta delle rinnovabili elettriche al 35% entro il 2030.

Ma anche l’Europa si sta muovendo nel settore delle energie alternative

La prima ad aver preso provvedimenti in tal senso è la Germania.Dopo aver provveduto all’ottimizzazione delle abitazioni il governo di Berlino sta puntando ai trasporti e della viabilità urbana. Sul tavolo delle proposte quella dei treni  ad idrogeno. Ma in prima linea c’è anche il governo spagnolo con manovre per 100 miliardi di euro sempre sulle energie rinnovabili. L’obiettivo è anche quello di ottimizzare il sistema di trasporto e stoccaggio.

Spagna e Italia

Ma anche Madrid guarda al 2030 come ultimo termine per una generale ristrutturazione urbana delle abitazioni. Per l’Italia la situazione è un po’ meno chiara. Il governo Conte è intenzionato a potenziare i consumi elettrici provenienti da fonti rinnovabili entro il 2030. Numeri alla mano si parla di una soglia del 60%. Ma il decreto deve ancora essere discusso e, attualmente, si trova in agenda per ottobre.

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