Email false e truffaldine: come difendersi

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Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) sta allertando i cittadini e gli operatori che intendono registrare un marchio dal rischio di email false. È partita in questi giorni una campagna di informazione con diffusione capillare per scongiurare il pericolo di truffe. L’avviso pubblicato il 25 gennaio scorso sul sito di MISE invita a diffidare delle richieste di pagamenti da indirizzare ad un conto corrente polacco. Giungono tramite email fatture false a quanti si dichiarano intenzionati a registrare un marchio per cui occorre controllare l’autenticità delle comunicazioni.

L’allerta dell’UIBM

L’Ufficio italiano Brevetti e Marchi (UIBM) ha allertato gli utenti in merito alla comunicazione truffaldina attualmente in circolazione. Il consiglio primo è di non effettuare alcun versamento anche se la mail dovesse contenere la firma di un dirigente del Ministero. Ciò perché di sicuro risulterebbe falsificata, così come errato sarebbe l’indirizzo da cui vengono inviate tali richieste. L’UIBM chiede altresì di inoltrare l’eventuale comunicazione ingannevole alla Linea Diretta Anticontraffazione al fine di estirpare quanto prima la truffa. Questo l’indirizzo fornito per l’invio di una copia della fattura falsa:anticontraffazione@ise.gov.it. In caso di violazioni già subite, la Linea Diretta Anticontraffazione è disponibile anche per comunicazioni telefoniche al numero 06.4705.3800. Il servizio fornito al cliente è gestito da esperti della Guardia di Finanza che offrono assistenza legale e informazioni sulla normativa relativa alla registrazione dei marchi.

Come si presenta la fattura falsa

Nella fattura falsa che raggiunge tramite email l’utente figurano il logo, l’indirizzo del MISE e dell’UIBM e la firma contraffatta di un dirigente. Sul portale dell’UIBM è stato pubblicato un fac simile delle richieste fraudolente diffuse tramite posta elettronica. Nella comunicazione fraudolenta vengono indicate la somma da pagare tramite bonifico SEPA, la data di scadenza e gli estremi per il versamento. Nello specifico, l’IBAN da cui diffidare è il seguente:PL66102010420000810204306825. A tutela dei cittadini e degli operatori, potenziali vittime della truffa, è scattata una denuncia all’Autorità giudiziaria. A ciò si aggiunga l’informativa che il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato a tutte le Camere di Commercio.

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