Educazione finanziaria dei giovani: Italia agli ultimi posti in Europa

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Educazione finanziaria dei giovani: Italia agli ultimi posti in Europa. Non lo diciamo noi, naturalmente, ma lo certifica l’ultima indagine OCSE-PISA.

Qualche dato veloce? Un quindicenne ogni cinque non sa nulla di finanza. Solo il 36,1% dei nostri ragazzi dichiara di apprezzare l’economia. E per le ragazze è ancora peggio. Solo il 4,5% degli studenti italiani raggiunge il massimo livello certificato dalla ricerca. La media OCSE è più che doppia. Siamo sotto la media dei Paesi industrializzati per consapevolezza economica. I dati peggiorano al Sud e negli istituti tecnici. Vediamo più in dettaglio perché l’Italia sia ultima in Europa in merito all’educazione finanziaria dei giovani.

“Di denaro in Italia non si parla perché è lo sterco di Dio, ma questo tabù produce ritardi culturali”, spiega Roberto Ricci, responsabile dell’area prove dell’Istituto nazionale di valutazione INVALSI. “Studenti impreparati oggi producono cittadini che domani acquisteranno obbligazioni farlocche.” La ricerca riguarda i ragazzi delle scuole superiori, ovviamente, ed i risultati, come visto, sono sconfortanti.

Nello specifico, l’Italia si colloca al di sotto della media dei Paesi industrializzati, e di un bel po’.

La classifica è guidata dalla Lettonia e, a scendere, da Finlandia, Canada, Polonia e Australia. I ragazzi del Nord si avvicinano parecchio alla media OCSE, sfiorandola. I risultati degli studenti dell’Italia del Centro fotografano in maniera esatta lo standard nazionale. Quelli del Sud e delle Isole sono sotto di un bel po’ anche della media nazionale. I liceali, poi, staccano nettamente i coetanei degli istituti professionali e delle scuole di formazione professionale. Per quanto concerne la pessima performance della ragazze, dice Annamaria Lusardi, direttrice del Comitato Interministeriale per la promozione e l’educazione finanziaria, che si tratta di un evidente problema culturale. Così forte da essere presto trasmesso dagli adulti ai giovani. Ed il 94% dei ragazzi dice che l’informazione economico/finanziaria che conosce gli arriva dai genitori, non dalla scuola. Anche questo contribuisce a collocare l’Italia agli ultimi posti della classifica europea per l’educazione finanziaria.

Educazione finanziaria dei giovani: Italia agli ultimi posti in Europa

La media della popolazione generale italiana, secondo altre indagini sempre dell’OCSE, purtroppo, è a livello dei BRICS, cioè dei paesi in via di sviluppo, e non di quella dell’OCSE, cioè dei paesi sviluppati. Non si impara dagli anziani, in questo settore, e l’educazione finanziaria non è insegnata nelle scuole. I risultati, purtroppo, si vedono. In Portogallo, che ci batte nettamente, viene invece insegnata a scuola.

Ed anche in Lettonia, chiaramente. Avere una buona conoscenza della matematica e un rapporto di confidenza con la lettura aiutano nell’alfabetizzazione economica. Ma, in Italia, anche tra gli studenti dotati nelle due discipline ci sono carenze di cultura finanziaria. La questione che colpisce è che nel nostro Paese i risultati della ricerca sono simili nel 2012, nel 2015 e ancora nel 2018, cioè i tre anni in cui le ricerche sono state fatte. Mentre all’estero c’è stata un’accelerazione di conoscenza costante in tutte le altre nazioni.

In tutta questa faccenda, ci sentiamo di dire, c’è una sola nota positiva. La Professoressa Lusardi, prima citata, è uno dei massimi esperti mondiali di educazione finanziaria. Come dice lei, e come è evidente, è donna ed italiana. La cosa va vista, chiaramente, anche in riferimento a quanto riportato prima, come un segno che, se siamo sul fondo, possiamo solo risalire e migliorare. Ed i margini per farlo sono enormemente a nostro favore.

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