Economia e mercati azionari: verso una nuova fase

ProiezionidiBorsa

Economia e mercati azionari sono ad un punto di svolta.

La scorsa settimana ho evidenziato, in alcuni articoli, la possibilità della formazione di un top di lungo termine, in particolare sui mercati azionari americani.

Ma per meglio comprendere i cicli di lungo termine di asset finanziari ed economia e mercati azionari, occorre dire che nei secoli si sono alternate lunghe fasi cicliche, ognuna delle quali con certe caratteristiche economiche e finanziarie.

Uno degli studiosi che individuò queste fasi è stato l’economista russo Kondratieff, peraltro rinchiuso in un gulag sovietico proprio per queste sue idee, contrastanti con il dogma comunista della fine del capitalismo.

I suoi studi avevano evidenziato, nel corso dei secoli, un alternarsi di cicli della durata compresa tra 45 e 75 anni, ognuno dei quali suddiviso in 4 fasi, primavera, estate, autunno, inverno.

Non tutti sono concordi nel cogliere l’esatto inizio e l’esatta fine di queste fasi, né sempre è agevole riscontrare certi fenomeni che dovrebbero caratterizzare la singola fase di cui si compone un intero ciclo, a fronte anche di innovazioni tecnologiche e modifiche delle caratteristiche dell’economia nel corso del tempo.

Ma approssimativamente possiamo indicare questo schema, che indica tutte le 4 fasi in cui si dovrebbe articolare un intero ciclo economico, con indicazione del possibile inizio e fine delle varie fasi dell’ultimo ciclo:

1Fase(primavera):dal 1942 al 1968

Inflazione e tassi crescenti,ma bassi,crescita economica e borsa, con prezzi al netto dell’inflazione, in rialzo.

2 Fase(estate): dal 1968 al 1980-1981

Inflazione e tassi crescenti ed elevati, crescita economica e borsa in ribasso.

3 Fase(autunno):dal 1981-1982 al 2000 in Usa,fino al 1989-1990 in Giappone.

Disinflazione,tassi in ribasso, crescita economica,borsa con quotazioni al netto dell’inflazione in rialzo.

4 Fase(inverno): dal 2000 negli Stati Uniti e dal 1989-1990 in Giappone, probabilmente durata sino al 2009.Disinflazione/deflazione,tassi in ribasso, depressione economica, borsa in ribasso.

Dal 2009 è ripreso un nuovo ciclo, la cui fase primavera si sta probabilmente concludendo in questo periodo.Vedremo nel prosieguo il perché.

Dal punto di vista economico, come si è detto, questa schematizzazione delle quattro fasi, che si sarebbero succedute nel corso dei secoli, non sempre hanno avuto analoghe caratteristiche, ma quel che a noi importa sono i mercati finanziari.

Ho quindi tratto spunto da questi studi, per semplificare il tutto come segue.

Possiamo individuare 2 fasi, una in cui la forza relativa della borsa, ed in particolare la borsa USA, è superiore soprattutto all ’oro, ma anche all’ euro dollaro, o a materie prime, come il crude oil o il rame, ed altre in cui la forza relativa è minore rispetto agli altri asset.

Queste fasi possono durare a lungo, anche una ventina d’anni, ed infatti 4 fasi di circa 20 anni compongono un ciclo completo di 80 anni (massima estensione).

Durante le fasi di forza rialzista a favore della borsa, sono da privilegiare appunto investimenti su asset finanziari, borsa ed obbligazioni, e viceversa, durate le fasi negative, sono da privilegiare altri asset, in particolare le posizioni long sull’oro hanno dimostrato nelle ultime fasi di forza rialzista negativa sulla borsa, di fornire le performances migliori.

Occorre anche dire, a differenza dello schema sopra richiamato, che non necessariamente, durante una singola fase, un asset va solo al rialzo o al ribasso, potendo alternare mercati toro ed orso.

Semplicemente, nel complesso, l’asset da privilegiare fornirà una perfomance superiore agli altri.

Ad esempio dal 2000 al 2009 abbiamo avuto una classica fase inverno, nella quale sarebbero state da privilegiare le posizioni long su oro.

Il seguente grafico evidenzia bene la forza relativa tra Dow Jones ed oro durante questa fase.

Nel periodo che va dal 2000 al 2009, di forza relativa negativa della borsa rispetto all’oro, la performance massima della borsa (dow jones) è stata del 32 per cento circa, alternando fasi di rialzo e di ribasso, mentre l’oro ha realizzato una salita del 667 per cento.

Da tali indicazioni risulta quindi importante capire come individuare tali fasi, ed uno dei metodi più agevoli è il seguente.

Si tratta di settare 4 indicatori di forza relativa tra Dow Jones e: oro, petrolio, euro dollaro e rame.

Avremo una conferma di fase rialzista della forza relativa delle borse quando i 4 indicatori sono sopra la propria media mobile a 60 unità (su time frame mensile) e viceversa di fase ribassista in caso di discesa al di sotto di tale media mobile.

Ecco un grafico esplicativo:

Nella prima parte del grafico, in corrispondenza della prima linea verticale, osserviamo il passaggio dei 4 indicatori di forza relativa del Dow Jones sotto la propria media mobile a 60 mesi.

Di qui l’indicazione ribassista che, dopo il 2000, ha segnalato il passaggio a quella che, secondo lo schema di Kondratieff, sarebbe l’ultima fase di un ciclo, l’inverno, ed infatti in questa fase non hanno brillato le borse, come abbiamo visto, ma l’oro.

Ed ora, in quale fase ci troviamo? Come si rapportano economia e mercati azionari?

Dopo la fase inverno, l’ultima del ciclo, occorreva attendersi una nuova fase primavera, di forza rialzista positiva a favore delle borse, segnalata dalla seconda linea verticale, ed infatti la borsa è arrivata ai massimi attuali, mentre sarebbero stati da evitare, ancora una volta, investimenti su eurodollaro, piuttosto che su oro o materie prime.

Tuttavia, occorre notare che da diverso tempo i minimi di oro ed euro dollaro non sono stati ritoccati (grafico a barre mensili) e, dove segnalato con i punti interrogativi, abbiamo già avuto un primo passaggio di uno dei 4 indicatori di forza relativa, nello specifico quello tra Dow Jones e crude oil, in negativo, sotto la propria media mobile.

Che abbia anticipato un passaggio ad una fase 2 (estate), o comunque ad una fase di forza relativa ribassista per le borse?

Come abbiamo visto anche in altre analisi, è possibile che un top di lungo si sia formato sulle borse, ma abbiamo anche indicazioni di possibile conferma di altro tipo, proprio basate sui concetti esposti in questo articolo, che esporremo domani.

Intanto vi lascio con quel punto interrogativo in corrispondenza del passaggio sotto la media di uno dei 4 indicatori di forza relativa.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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