Economia americana: ha bisogno di tassi bassi?

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L’economia americana ha davvero bisogno di un taglio dei tassi?

La diatriba tra Donald Trump e la FED sulla necessità o meno di tagliare i tassi di interesse per sostenere l’economia americana prosegue da tempo.

Il Presidente accusa la sua Banca centrale di miopia e di avere alzato i tassi troppo e troppo velocemente.

La FED forte dei dati macroeconomici rassicuranti non pensa a tagli degli stessi nel brevissimo termine.

Chi ha ragione?

Trump : motivazioni elettorali altro che crisi dell’economia americana

In molti nei nostri scritti mostriamo apprezzamento per le mosse di Donald Trump ma in questo caso non è possibile dargli ragione.

Da subito è parso evidente che la sua richiesta di abbassare i tassi non aveva fondamenta in un presunto rallentamento dell’economia americana che non si è assolutamente visto.

E tanto meno, al di là di una fisiologica pausa di un paio di mesi, sono in crisi le Borse americane.

E’ sempre più chiaro che la Casa Bianca sta ragionando in funzione di immettere benzina ora nel ciclo USA.

Ciò per evitare che questa dinamica economica possa frenare magari, chissà, tra un anno in vista delle elezioni a cui Trump si è ricandidato.

L’urgenza del Tycoon però si scontra coi dati reali dell’economia americana che, pur non sui massimi storici assoluti, vi rimangono vicini.

Anche l’ultimo attacco sul fronte di una presunta eccessiva forza del dollaro è stato decisamente contraddetto dal rilevante incremento dei dati sul manifatturiero USA in assenza di inflazione.

Anzi probabilmente proprio grazie alla forza del dollaro si è registrato anche un calo dei costi di produzione.

FED da manuale

Già da subito, dopo la crisi sub-prime la Banca Centrale USA è stata quella che (insieme alla BOE) è parsa avere le idee più chiare e le strategie più efficaci.

Scelte da adottare con pragmatismo e senza inutili legacci storici non correlati di per sé a una tipologia di crisi finanziaria che non aveva precedenti cui riferirsi.

Strategie che hanno ampiamente ripagato prima la Yellen e ora Powell  contribuendo al ciclo economico espansivo più lungo della storia.

Un’era prolungata di crescita destinata a passare alla storia.

Rovinare tutto con interventi monetari prematuri sarebbe assolutamente assurdo.

Tanto più che se si va ad aumentare la massa monetaria disponibile prima del tempo e delle necessità si rischia di creare una inflazione cattiva, poco produttiva e difficile da debellare.

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