Economia americana ancora molto brillante

economia americana

La carrellata odierna di dati macroeconomici conferma che l’economia americana gode tuttora di ottima salute.
Ogni tanto qualche dato sotto le attese ci scappa, anche oggi è successo ma sempre calmierato dal fatto che in valori assoluti rimaniamo posizionati nell’eccellenza dei periodi storici migliori.

Principali dati macroeconomici USA di giornata

    Indice Markit PMI Composito (Feb) 55,5 55,8 55,8
    Indice dei direttori agli acquisti del settore terziario (Feb) 56,0 56,2 56,2
    Indice economico di Ottimismo IBD/TIPP   51,2 50,3
    Indice ISM dei nuovi ordini non manifatturieri (Feb) 64,7 59,9 59,7
    Indice ISM dell’occupazione non manifatturiera (Feb) 55,2 57,8
    Indice ISM dei nuovi ordinativi non manifatturieri (Feb) 65,2 57,7
    Indice ISM non manifatturiero (Feb) 59,7 57,3 56,7
    Indice ISM dei prezzi non manifatturieri (Feb) 54,4 59,4
    Vendita di case nuove (Mensile) (Dic) 3,7% -8,7% 9,1%
    Vendite di nuove abitazioni (Dic) 621K 600K 599K

Per esempio oggi sono usciti sotto le attese sia il PMI composito che l’indice dei direttori degli acquisti del settore terziario.
In entrambi i casi però con valori assoluti sopra quota 55… numeri che in Europa ci sogniamo visto che si fatica a rimanere sopra la fatidica quota 50 sotto la quale si va in recessione.

Strepitosi i dati degli ISM non manifatturieri

L’economia americana mostra poi il suo volto più brillante sul fronte degli ISM non manifatturieri.

In particolare brilla il dato dell’ Indice ISM dei nuovi ordini non manifatturieri uscito a 64,7 versus 59.9 e con un precedente a 59.7.

Questo tipo di dati, che riguardano i nuovi ordini, tra l’altro sono una sorta di assicurazione sul fatto che il ciclo economico in atto sta proseguendo per il meglio.
Siamo di nuovo vicini ai picchi record di qualche mese fa!

Anche il settore immobiliare USA si risveglia

Dopo una breve parentesi di incertezza anche il settore immobiliare USA oggi ha fornito chiari segnali di brillantezza ritrovata.

Il +3.7% di vendita di nuove case cancella completamente le attese che erano poste a -8.7%…Così come la vendita di nuova abitazioni a 621K esorbita di parecchio il consensus posto a 600K.
Ma soprattutto questi dati convalidano l’idea che un rallentamento significativo dell’economia americana è ancora di là dal venire.

La FED potrà nuocere alle borse?

In un simile contesto di economia americana ancora solida gli indici di borsa non potranno che trarne giovamento.

L’unico vero rischio per le borse è che la FED sulla scia di dati macroeconomici così positivi possa di nuovo mutare atteggiamento.
L’economia americana è ancora in volo e non tutti i membri della Fed faranno finta di non vederlo.
Nel meeting del 19/20 marzo prossimi sicuramente qualche falco impugnerà questi dati favorevoli per spronare la FED a riprendere un approccio monetario più restrittivo e riprendere l’idea di rialzare nuovamente i tassi.
Quel programma per il 2019 che sbandierato a dicembre da Powell è stato poi rapidamente rimesso nel cassetto.

Certo se ora Jerome Powell dovesse solo anche annunciare l’intenzione di riaprire il cassetto contenente quelle tali idee per un po’ dalle borse sarà di nuovo meglio stare alla larga.

Approfondimento

Vendite al dettaglio UE 

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