Ecco un titolo che offre una cedola col rendimento del 7%

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La crisi dei mercati ha spinto molte società quotate in Borsa a rinunciare alla distribuzione di dividendi per non indebolire la situazione patrimoniale aziendale. Per le banche l’invito è arrivato direttamente dal board della Banca Centrale Europea. Invito accolto dalle banche italiane, Unicredit e Intesa in testa. Ma alcune società hanno confermato la distribuzione del dividendo. Tra queste c’è un titolo che offre una cedola col rendimento del 7%. Vediamo quale è

Ecco un titolo che offre una cedola col rendimento del 7%

Se Unicredit, Intesa e altre banche hanno deciso di non distribuire il dividendo, Assicurazioni Generali ha invece confermato di volere proseguire nella distribuzione della cedola. Lo ha stabilito il consiglio di amministrazione della compagnia del Leone di Trieste. Questo ha dato il via libera alla distribuzione di una cedola di 0,96 euro, ma da distribuire in due tranche. Il 20 maggio ai possessori dell’azione saranno distribuiti 0,5 euro. Una seconda tranche di 0,46 euro sarà pagata entro la fine dell’anno.

Ai prezzi di giovedì 9 aprile (12,87 euro) del titolo azionario Assicurazioni Generali (MIL:G), lo yield, ovvero il rendimento cedolare, era il 7,4%.

Quando comprare e vendere in Borsa l’azione Generali

Il titolo, che ricordiamo offre una cedola col rendimento del 7% che potrebbe invogliare gli acquisti, dopo il minimo del 19 marzo, è in rialzo. In 4 sedute aveva riguadagnato il 34%, poi però, l’ascesa si è arrestata e i prezzi hanno iniziato un movimento laterale. Adesso la barriera da superare è quella dei 13,2 euro, massimo segnato nella seduta del 25 marzo e più superato.

I prezzi hanno provato lo sfondamento 2 volte, il 7 aprile e nell’ultima seduta di Borsa, quella del 9 aprile, ma senza successo. La prima seduta dopo la pausa pasquale potrebbe essere quella favorevole per riuscire a chiudere oltre 13,2 euro. Se vi riuscisse primo obiettivo per i prezzi sarebbero i 14,3 euro e poi 15 euro. Raggiungere i 15 euro significa chiudere il gap aperto nella seduta del 9 marzo.

Di contro, in caso di chiusura sotto i 12 euro, sarebbero alte le probabilità di un ritorno verso i minimi di 10 euro.

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