Ecco tre digestive’s cocktail da urlo a base di caffè da servire a fine pasto

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I cocktails a base di caffè sono molto adatti per il dopocena e quando li proponiamo al posto dell’espresso sono accolti con molta curiosità. E poi apprezzati per il loro aroma avvolgente e il gusto deciso.

Un cocktail a base di caffè è sicuramente da evitare alla fine di una cena a base di pesce, che prevede un finale più botanico. Mentre un menù con un piatto forte a base di carne è il perfetto preludio per un miscelato che vede il caffè come protagonista.

Ecco tre digestive’s cocktails da urlo a base di caffè suggeriti dagli Esperti di Cucina di ProiezionidiBorsa. Che si preparano a casa con uno shaker da barman o in alternativa con un normalissimo frullatore.

Espresso Martini

Questo cocktail è nato a Londra intorno al 1980, è stato inventato da Dick Bradsell su richiesta di un cliente che chiedeva “qualcosa al caffè che svegli il cervello”.

All’olfatto si presenta con un gran aroma, quindi bisogna usare un 100% arabica piuttosto concentrato e amaro di partenza. Il caffè si abbina alla vodka che dà uno sprint alcolico senza intaccare il sapore dell’espresso. Si mixano 50 ml di vodka (meglio quella distillata da frumento), 10 ml di liquore di caffè (Kalhua, Tia Maria, Luxardo, Borghetti, Cordial Caffè Lucano). Quindi si aggiunge dello sciroppo di zucchero (da 5 a 15 ml). Si agita con ghiaccio e si serve in una coppa da Martini. La schiuma si decora con tre chicchi di caffè.

Ecco tre digestive’s cocktail da urlo a base di caffè da servire a fine pasto

Il French Coffee è la versione francese dell’Irish Coffee, un cocktail inventato da Joe Sheridan nel 1943, all’aeroporto di Foynes in Irlanda. Fu servito a un gruppo di passeggeri che rimasero senza volo a causa del maltempo.

Si compone di caffè forte, zucchero e whisky con guarnizione di panna. I passeggeri chiesero all’inventore del cocktail se si trattasse di un caffè brasiliano. Egli rispose che quello era caffè irlandese, da allora questo fu il su nome.  E sempre servito ai reduci che rientravano dal fronte.

Nella nostra variante alla francese, il whisky si sostituisce con il Kahlua e il Cointreau. Si parte da 120 ml caffè forte che si mixa con 25 ml di liquore al caffè Kahlua e 25 di liquore all’arancio Cointreau più 10 ml di sciroppo di zucchero. Quindi si agita e si guarnisce con panna. Si serve nel toddy glass, un bicchiere di vetro da punch col manico.

White Russian

Nasce da un’idea di Gustave Tops, barman dell’hotel Metropole a Bruxelles alla fine degli anni Quaranta. Fu creato per l’Ambasciatore USA in Lussemburgo, che era un vero gourmeur di caffè. Tornato alla ribalta grazie al film “Il grande Lebowsky” del 1998, e al film “Catwoman”, con Halle Berry, nel 2004, si gusta in un old fashion glass basso e largo. Si prepara agitando 25 ml di Kalhua e 25 ml di vodka per 10 secondi. Si decora poi con panna liquida. Gli strati restano separati: la freschezza della panna viene subito seguita dal sapore forte del liquore distillato in Messico, direttamente dai chicchi di caffè.

Ecco svelati, dunque, i tre digestive’s cocktail da urlo a base di caffè da servire a fine pasto.

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