Ecco quale rischio si potrebbe correre su alcune spiagge italiane

spiaggia

Anche dopo ferragosto, la voglia di mare non è certo cessata. Anzi, sono parecchi gli italiani che hanno prenotato le proprie ferie in questo periodo dell’anno. Un po’ sperando in un progressivo abbassamento delle temperature, un po’ per attendere lo sgonfiamento della bolgia d’alta stagione.

Il nostro Paese, essendo di fatto una penisola, è caratterizzato e apprezzato a livello turistico per i magnifici litorali di cui dispone. Ecco quale rischio si potrebbe correre sulle spiagge italiane, per quanto vengano da tutti considerate particolarmente sicure. In definitiva, lo sono, non fosse che l’aumento sconsiderato dell’inquinamento atmosferico, con conseguente incremento delle temperature dell’acqua, ha creato l’habitat ideale per specie ittiche non autoctone. Non a caso, negli ultimi anni, pare che il Mediterraneo sia frequentato assiduamente persino dal grande squalo bianco.

Ecco quale rischio si potrebbe correre su alcune spiagge italiane

I bagnanti che affollano le spiagge italiane, solitamente lo fanno a cuor leggero. Non ci si aspetta infatti di imbattersi in una fauna più simile a quella australiana, o sudafricana, dove è necessario prestare molta attenzione. Infatti, non sono solo squali e alligatori ad agitare i mari con la loro minacciosa presenza, ma anche insidie molto meno visibili. E per questo più pericolose.

Un esempio sarebbe il polpo dagli anelli blu. Una simpatica creaturina il cui morso è mortale. Ad oggi, certi incontri infelici non sembrano più relegati solo alla barriera corallina.

Allerta caravella portoghese sulle spiagge italiane

La caravella portoghese, in Italia, ha già mietuto le sue vittime. Infatti, già nell’agosto del 2010, si è registrato un decesso in Sardegna. Originario delle acque sub tropicali, questo celenterato marino simile a un palloncino trasparente, dotato di velenosissimi tentacoli blu notte, si lascia trasportare dalle correnti. Peraltro, mimetizzandosi perfettamente, si rende totalmente invisibile tra i flutti. Purtroppo, il contatto con il suo veleno è tanto doloroso da non passare inosservato.

Quanto è velenosa

Il siero velenoso trasmesso dai suoi tentacoli urticanti è stato classificato come uno dei più velenosi presenti in natura. Certo, in Australia esistono meduse e altre specie ittiche di gran lunga più rapide a uccidere. Ciò non toglie che il veleno della caravella portoghese può essere mortale, soprattutto in soggetti già indeboliti da un’anamnesi clinica complessa.

La sostanza tossica che rende la caravella portoghese così tanto perniciosa è un’ipnotossina, che renderebbe l’ustione da contatto davvero dolorosa. La ferita, inoltre, può coprirsi progressivamente di bolle ed eruzioni cutanee. Può provocare svenimenti e perdita di coscienza, fino all’arresto cardiaco.

Cosa fare se si viene punti dalla caravella portoghese

In caso di contatto con i tentacoli di una caravella portoghese, bisogna necessariamente allertare i soccorsi. La cosa migliore sarebbe farsi trasportare d’urgenza al pronto soccorso. Mentre si è ancora in mare, è consigliabile lavare la puntura con acqua salata. Se si avesse la possibilità di scaldare dell’acqua, portarla a 45 gradi sarebbe l’ideale, anche per spegnere un po’ il dolore. È consigliabile l’uso di bicarbonato, soprattutto per lavare la ferita da possibili residui tentacolari, ma bisogna evitare di automedicarsi con ammoniaca o alcol.

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