Ecco quale coniuge deve pagare spese e tasse dopo una separazione 

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In corso di separazione sono molti gli argomenti spiacevoli da affrontare. Per esempio bisogna pensare a chi dovrà sobbarcarsi le spese di mantenimento, sia ordinarie che straordinarie. Tra queste ci sono il mantenimento dei figli (spesa ordinaria), in assenza di separazione dei beni tasse, rate, bollette, mutui etc. Poi ci sono tutte le spese non programmate che riguardano i figli. Esse, secondo la sentenza n. 9372/2012, sono “quelle che per la loro rilevanza, a loro imprevedibilità e la loro imponderabilità esulano dall’ordinario regime di vita dei figli”.

E chi dovrà provvedere a tutti questi pagamenti? Ecco quale coniuge deve pagare spese e tasse dopo una separazione. Ricordiamo che l’assegno di mantenimento (art. 351-bis) è un contributo obbligatorio deciso dal giudice che lo assegna a uno dei due genitori. Questo assegno corrisponde al conteggio di spese ordinarie. Il mantenimento viene assegnato al coniuge che non vive con i figli e a quello che ha più risorse economiche.

Per quanto riguarda le spese straordinarie, abbiamo detto che sono tutte quelle che si verificano eccezionalmente. In questo caso il 17 gennaio 2017, il Tribunale di Padova ha deciso che queste vanno ripartite al 50%. L’unica eccezione avviene in caso di redditi sbilanciati tra i genitori. Queste devono essere però concordate preventivamente dai due ex coniugi (spese mediche, scolastiche, extrascolastiche).

Ecco quale coniuge deve pagare spese e tasse dopo una separazione

Per quanto riguarda le spese in regime di comunione dei beni, la comunione cessa con la sentenza di separazione. Ma nel caso di debiti contratti prima della separazione (istruzione dei figli, mutui casa, spese condominiali) la questione è diversa. Nel caso in cui il coniuge non provveda al pagamento, i debitori possono prendere solo i beni comuni oppure quelli corrispondenti alla quota di uno dei coniugi.

Se si devono pagare tasse sugli immobili, il pagamento spetta al titolare di godimento e non al proprietario dell’immobile. In poche parole, pagherà le spese ordinarie (bollette, condominio, manutenzione) colui al quale viene assegnato l’immobile. Le spese straordinarie su un immobile cointestato dovranno essere pagate a metà.

Il mutuo, invece, deve essere pagato da chi ha intestato il contratto in banca. Quindi in caso di separazione consensuale del bene, allora pagherà chi tiene la proprietà. Quindi la detrazione degli interessi spetta a chi è intestatario del mutuo. In ogni caso è possibile raggiungere accordi congiunti sui rapporti economici. Il giudice dovrà solo accettare e omologarlo.

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