Ecco perché tutti stanno coltivando la monarda

monarda

La monarda è una pianta erbacea coltivata sia per scopi ornamentali, sia per scopi officinali. Ci sono circa 20 specie differenti, tutte con foglie aromatiche simili al bergamotto. Per questo le sue foglie vengono usate per preparare tè. In particolare, il Tè Oswego, anche se ha moltissime altre caratteristiche.

I fiorellini rosso scarlatto sono ottimi per colorare e insaporire bevande e piatti, ricordando un po’ il gusto della menta. Questa pianta infatti è anche conosciuta come menta selvatica.

Tra le sue proprietà bisogna anche citare il fatto che viene ritenuta ottima contro le zanzare e allontana la muffa. Ma non finisce qui, le proprietà terapeutiche che porta sono davvero molte.

Ecco perché tutti stanno coltivando la monarda

Il modo più diffuso che si trova per utilizzare la monarda in modo fitoterapico è l’olio essenziale. È considerato un antimicotico naturale e per questo utilizzato per moltissime infezioni della pelle. È antibatterica e antinfiammatoria andando bene anche per ferite ed eruzioni cutanee.

Se si usa l’olio essenziale come profumatore di ambiente i suoi benefici si avranno grazie alla sua capacità di essere rivitalizzante e neurotonica. Mentre per quanto riguarda il tratto gastrico è un antispasmodico naturale.

Ci sono anche medicinali omeopatici che hanno tra le loro proprietà questa pianta. Essi spaziano da malattie a livello ginecologico, disturbi alimentari, come trattamento contro i funghi.

Come si coltiva?

Ecco perché tutti stanno coltivando la monarda, grazie alle sue innumerevoli proprietà. È come avere un piccolo cassetto delle medicine grazie a una sola pianta. Per coltivarla bisogna distanziare le piantine di circa 50-60 cm l’una dall’altra.

Sia in terra che in vaso va bene, è una pianta perenne che necessita di essere protetta dal freddo. È soggetta ad afidi e, se il clima è troppo umido, al mal bianco. Bisogna potarla in autunno, mentre per averne sempre si utilizzano i cespi. Ogni 2-3 anni, in autunno o in primavera, si dividono le radici e si ripianta.

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