Ecco perché si parla nel sonno e come evitarlo per non dire cose imbarazzanti

sonno

Se condividiamo la stanza con qualcuno, ci può capitare di sentire l’altra persona borbottare durante il sonno. In alcuni casi possiamo anche assistere a dei veri e propri discorsi di senso compiuto. Certo, le prime volte possiamo davvero spaventarci, ma dopo poco ci faremo il callo.

La domanda sorge però spontanea: noi parliamo nel sonno? Per scoprilo bisogna chiedere al proprio partner o a chi condivide la stanza con noi. Se la risposta è sì, sicuramente avremo il timore di dire cose imbarazzanti o sconvenienti, che da svegli non riveleremmo mai. La nota positiva è che ci sono dei modi per alleviare il sonniloquio: vediamoli. Ecco perché si parla nel sonno e come evitarlo per non dire cose imbarazzanti!

Cos’è il sonniloquio e da cosa è scatenato

Il sonniloquio è un disturbo del sonno comune a circa il 50% dei bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni e il 5% degli adulti. Parlare nel sonno è quindi normale e indica il lavoro costante del cervello umano, che, anche di notte, rimane attivo.

L’abitudine di parlare nel sonno sembra avere una causa genetica e si tramanda di generazione in generazione. In alcuni casi, però, il sonniloquio è scatenato da cause esterne come:

a) febbre alta;

b) forte stress;

c) apnee notturne;

d) depressione;

e) ansia;

f) assunzione di sostanze stupefacenti;

g) deprivazione del sonno.

Se le cause possono essere esterne, ci sono modi per non parlare nel sonno? La riposta è sì: ecco come.

Ecco perché si parla nel sonno e come evitarlo per non dire cose imbarazzanti

Questo disturbo del sonno può essere sia lieve sia grave. Nel caso di sonniloqui di lieve entità, per evitare di parlare nel sonno è consigliato evitare di bere bevande eccitanti prima di andare a dormire. Evitiamo quindi tè, caffè e simili. È importante anche non fare esercizio fisico e non assumere alcool poco prima di infilarci sotto al piumone.

Per i casi più gravi, invece, è necessari rivolgersi al proprio medico curante. Questi potrà indirizzarci verso un Centro del Sonno. Probabilmente dovremo anche sottoporci a una polisonnografia. In questo modo verranno monitorati la qualità del nostro sonno, eventuali movimenti e discorsi fatti durante la notte. Sarà poi compito del medico decidere se indagare ulteriormente nelle cause e prescrivere terapie adatte alla nostra situazione.

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