Ecco perché queste persone rischiano di non ricevere la pensione

sacerdote

Se anche tu sei una di queste persone o appartieni a queste categorie, purtroppo rischi di non essere preso in conto.  Ed ecco perché queste persone rischiano di non ricevere la pensione.

Una situazione nascosta

Ci sono persone che dopo aver lavorato 40 anni, si vedono rifiutare il diritto a ricevere la pensione. Noi di Proiezioni di Borsa ci chiediamo come sia possibile ciò.

E’ possibile che persone che abbiano lavorato per anni in settori anche delicati della vita sociale, non debbano veder riconosciuto il loro lavoro? Stiamo parlando dei religiosi, che hanno deciso di abbandonare l’abito talare.

Due tipi diversi di sacerdoti

Non tutti sanno che esistono due categorie diverse di sacerdoti. Ci sono i “diocesani” e i “religiosi”. I primi sono i cosiddetti parroci, quelli che gestiscono una parrocchia. Costoro ricevono stipendio e contributi pensionistici. Fanno parte della famosa categoria dell’8xmille alla chiesa cattolica.

La seconda categoria sono i religiosi, come i francescani, i gesuiti, i salesiani ecc. Questi emettono voto di povertà e perciò non accedono a nessun tipo di contributo economico. Nessun salario, nessun contributo pensionistico versato, i soldi che ricevono vanno nella cassa della comunità.

Ecco perché queste persone rischiano di non ricevere la pensione. Se un sacerdote lascia l’abito

Se un sacerdote decide di lasciare, se appartiene ai diocesani, ha tutti i contributi pensionistici versati regolarmente. Invece se è un “religioso”, non ha assolutamente nulla. Pur avendo lavorato per molti anni nel sociale, è una persona abbandonata a sé stessa.

Ciò che dice la Chiesa, lo Stato e l’ex sacerdote

La Chiesa cattolica dice: non ho alcun dovere economico verso questa persona. Ha volontariamente fatto voto di povertà quando aveva 18 anni, ora ne ha 50. Anche dopo 32 anni di lavoro per me, non sono obbligata a nulla verso di lui.

Lo Stato italiano dice: è una persona che non ha lavorato in nessuna categoria dello Stato. Risulta un cittadino che non ha diritti pensionistici, perché non ci sono contributi versati.

L’ex prete dice: Ho lavorato per 30 o 40 anni nel sociale, a favore dello sviluppo etico e educativo dell’Italia,  ho lavorato giorno e notte, e ora non ho diritto alla pensione.

Noi di Proiezioni di Borsa ci chiediamo come sia possibile questa situazione? Chiediamo allo Stato Italiano di regolamentare ciò, quale attore del Concordato.

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