Ecco perché ogni anno a Natale vediamo Una poltrona per due

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E chi di noi non vorrebbe saperlo. Ci spingiamo a dire che le festività natalizie ormai non sarebbero le stesse se puntualmente Italia 1 non trasmettesse questa celebre pellicola. Ecco perché ogni anno a Natale vediamo “Una poltrona per due”. E sembra proprio che non riusciamo a smettere di farlo.

Un pò come quando mangiamo le ciliegie o quando guardiamo le puntate della nostra serie preferita. In questo caso, però, bisogna aspettare 364 giorni per il consueto appuntamento. Ma possiamo stare tranquilli, esso arriverà anche quest’anno; ancora una volta staremo davanti la TV a vederlo distrattamente tra una portata e l’altra del cenone.

Una tradizione che va rispettata

Le peripezie di Louis Winthorpe III (Dan Aykroyd) e Billie Ray Valentine le conosciamo alla perfezione da tempo. Eppure ogni volta ci ricaschiamo: sentiamo il bisogno di sintonizzare la TV su Italia 1 e condividere il momento con i nostri cari. C’è da dire che è difficile disprezzare questo film.

La sua visione oltre ad essere una tradizione da rispettare, ci regala sempre qualche risata e qualche spunto di riflessione. Una pellicola leggera che i più si domandano perché venga mandata in onda da oltre venti anni con precisione quasi caravaggesca. E soprattutto molti si chiedono: perché proprio a Natale, pur non essendo un classico natalizio? La domanda ci pare più che legittima.

Per avere una risposta dobbiamo fare riferimento alle dichiarazioni rilasciate dalla direttrice della rete televisiva qualche tempo fa.

Andare sul sicuro per non sbagliare

In un’intervista del 2015, la direttrice Laura Casarotto ha affermato di aver ereditato dai predecessori l’idea di inserire nel palinsesto lo stesso titolo ogni anno. Nelle parole della Manager, tanto i bambini quanto gli adulti hanno bisogno, soprattutto a Natale, della loro storia che faccia sognare e divertire. Ecco perché ogni anno a Natale vediamo una “Una poltrona per due”. Ma non è tutto, spiega la Casarotto.

La scelta del titolo è dettata anche da ragioni economiche. È presto detto. Optare per un grande classico ha dei costi sensibilmente inferiori rispetto alle spese per i diritti di nuovi film. Questa intuizione ci pare che si sia rivelata davvero strategica nel tempo.

A riprova di ciò, il cult tiene incollati allo schermo un numero di spettatori compreso tra un milione e mezzo e due milioni e mezzo ad ogni passaggio televisivo. La percentuale dello share, cifre alla mano, testimonia che difficilmente si registra un dato inferiore al 10% ogni anno. Quindi, anche per quest’anno, sappiamo cosa vedere in TV la sera della vigilia.

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