Ecco perché l’odore dei neonati renderebbe le donne più aggressive e gli uomini più docili

neonato

Negli ultimi due anni, ci siamo spesso occupati di olfatto, in relazione alle conseguenze del Covid 19. È ormai noto infatti che una delle conseguenze del Covid è la perdita di gusto e di olfatto. Si tratta, in altre parole, della perdita di uno dei cinque sensi che ci permettono di monitorare l’ambiente circostante. Eppure, si ha l’impressione che la perdita dell’olfatto non sia percepita come una grave perdita (si pensi al contrario se, a causa della malattia, si perdesse la vista).

Ora una nuova scoperta permette di approfondire, in maniera inaspettata, alcune caratteristiche dell’olfatto, sottolineandone l’importanza nei nostri comportamenti. Ecco allora perché l’odore dei neonati renderebbe le donne più aggressive e gli uomini più docili.

L’olfatto

Come abbiamo già ampiamente descritto in un precedente articolo, tramite l’olfatto abbiamo la possibilità di percepire piccole molecole in piccolissime quantità. Gli odori umani potrebbero aver giocato un ruolo importante per i nostri primi antenati. Dal punto di vista evolutivo, riconoscere l’odore di un aggressore in tempo ci permetterebbe di fuggire prima di essere attaccati. Il nostro odore è in gran parte governato dalla genetica, ma può essere influenzato da malattie e condizioni fisiologiche. Anche il caldo, l’esercizio fisico e i farmaci possono alterarlo.

L’olfatto è strettemente connesso al gusto e ne modifica la percezione. Ha inoltre un importantissimo ruolo anche nella scelta del partner o nella ricerca di cibo. Le zanzare per esempio sono attratte dagli odori prodotti dall’insieme dei batteri (microbioma) presenti sulla nostra pelle.

Ecco perché l’odore dei neonati renderebbe le donne più aggressive e gli uomini più docili

In uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa Science Advances (Mishon E et al, 2021), i ricercatori hanno preso in esame alcuni composti volatili e ne hanno analizzato l’azione sul cervello umano.

In particolare, si sarebbero focalizzati su un composto chiamato HEX (esadecanale). Si tratterebbe di un composto che noi percepiamo con l’olfatto, senza tuttavia sentirne alcun odore.

Questa molecola si troverebbe in abbondanza sulla testa dei neonati. Ci si è interrogati sul suo ruolo. Si sarebbe scoperto che, quando annusiamo HEX, questo composto influenzerebbe il nostro comportamento. In particolare, sembrerebbe che nelle donne il suo effetto sia di aumentarne l’aggressività mentre renderebbe gli uomini più docili.

Dal punto di vista evolutivo questo potrebbe aver senso: le donne, a difesa dei propri cuccioli, diventerebbero più protettive; allo stesso tempo maschi più docili non metterebbero a rischio la prole.

Si è scoperto che l’esposizione a HEX attiverebbe una regione del cervello (il giro angolare), che i ricercatori sarebbero soliti definire “fulcro del cervello sociale”. Ne hanno descritto l’azione e la diversa modulazione in maschi e femmine, giungendo alle conclusioni viste in precedenza.

Considerato tutto quanto sopra, dovremmo etichettare HEX come feromone umano? Annusare le secrezioni corporee umane come il sudore e le lacrime provocherebbe effetti comportamentali e fisiologici assortiti e gli odori corporei potrebbero riflettere vari stati emotivi, inclusa l’aggressività. Al momento, tuttavia, non è chiaro se la quantità di HEX cambi in base alle situazioni. L’aggressività è una reazione complessa che implicherebbe diverse concause chimiche e sociali. Servono perciò ulteriori studi per comprendere a pieno questa promettente ricerca.

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