Ecco perché l’agricoltura biodinamica può essere un possibile futuro del settore agricolo italiano

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È stato approvato a Maggio 2021, in Senato, il disegno di legge 988 che mette sullo stesso piano l’agricoltura biologica a quella biodinamica.

Per alcuni è un traguardo incredibile, altri, invece, additano alla stregoneria, anche se la caccia alle streghe è finita da un pezzo. Che cosa smuove gli animi dei critici?

Cos’è e come funziona

L’agricoltura biodinamica può essere un possibile futuro del settore agricolo italiano, ecco perché e come funziona. Questo metodo si basa sulle influenze dei pianeti e sulle fasi di crescita e decrescita della luna. Secondo la teoria biodinamica, ad ogni parte del vegetale (frutto, fiore, fusto e radici), equivale un elemento (aria, fuoco, terra e acqua). I vari pianeti, cambiando la loro posizione, influenzano la crescita dei vegetali, che traggono da queste influenze maggiori o minori benefici.

Non servono quindi pesticidi, né diserbanti chimici, ma tutto è frutto del naturale sistema immunitario vegetale, migliorato da uno speciale concime lasciato fermentare sotto terra. Anche l’impiego di insetti ed altri animali può aiutare la crescita della pianta in un certo modo, andando ad eliminare naturalmente i parassiti.

L’agricoltura biodinamica, quindi, in linea teorica, è l’agricoltura biologica per eccellenza. Utilizza la natura a 360° per far crescere i vegetali nel migliore dei modi.

Ecco perché l’agricoltura biodinamica può essere un possibile futuro del settore agricolo italiano

Cosa c’entra questo con il “futuro del settore agricolo italiano?”, potrebbe chiedersi qualche lettore o lettrice. Il pensiero è semplice. In Italia non abbiamo abbastanza territorio per competere con altri Stati del mondo nella coltivazione. La cosa che ha sempre contraddistinto il prodotto italiano è la qualità. Una chiave per avere, in futuro, prodotti sempre concorrenziali e di altissima qualità, potrebbe essere quella di puntare meno sulla quantità. Pensiamo al prosecco, ad esempio. Negli ultimi anni, in provincia di Treviso sono stati raddoppiati gli appezzamenti di terra destinati alla produzione di vino, per dare un’accelerata all’industria. Quello che si è creato è stato un aumento dell’uso di diserbanti e pesticidi chimici.

Se al posto di aumentare la quantità a livello industriale si puntasse sull’altissima qualità del prodotto locale, non sarebbe questo un’ottimo futuro per il settore agricolo italiano?

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