Ecco la verità per mettere al sicuro i risparmi nelle banche che sopravvivrebbero ad una catastrofe finanziaria

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Fino a pochi anni fa, i risparmi depositati in banca erano considerati da tutti nel posto più sicuro possibile. Le banche, però, col passare del tempo hanno perso molta della solidità di un tempo. E con essa anche la fiducia dei piccoli risparmiatori. I motivi sono sotto gli occhi di tutti: in dieci anni in Europa hanno chiuso circa 700 istituti bancari. Solo in Italia nello stesso periodo sono sparite oltre 10.000 filiali a conferma della crisi epocale che sta attraversando il mondo finanziario. Inoltre, la direttiva 2014/59/UE ha modificato alcune delle procedure previste in caso di crisi bancaria, introducendo il cosiddetto bail-in. A causa di questa norma i correntisti rischiano di perdere parte dei propri risparmi quando gli istituti attraversano periodi di difficoltà. Diventa quindi fondamentale valutare con attenzione lo stato di salute della propria banca per non incappare in brutte sorprese.

Quando bisogna davvero preoccuparsi

Purtroppo per un semplice correntista non è facile capire quando una banca versa in cattive acque. Per questo l’Autorità Europea del settore bancario effettua delle verifiche periodiche molto approfondite. Dei veri e propri stress test capaci di evidenziare le eventuali pecche di un istituto e salvaguardarne i correntisti. Dati che tutti dovrebbero conoscere per effettuare le proprie scelte finanziarie. Le banche italiane sono sicure? Ci sono degli istituti da evitare? Queste sono solo alcune delle domande cui i cittadini cercano di dare una risposta. Alla luce dei test dell’EBA, ecco la verità per mettere al sicuro i risparmi nelle banche che sopravvivrebbero ad una catastrofe finanziaria.

Ecco la verità per mettere al sicuro i risparmi nelle banche che sopravvivrebbero ad una catastrofe finanziaria

L’indicatore principale usato dall’autorità comunitaria è il CET1. Ovvero il rapporto tra il capitale di un istituto e i prestiti effettuati ponderati per il rischio. In altre parole, gli analisti indagano sulla probabilità che un aumento delle insolvenze possa mettere in difficoltà la banca. E mandare in fumo parte dei risparmi dei correntisti. La buona notizia è che nessuna delle principali banche italiane rischia il tracollo nel prossimo biennio. Nemmeno in caso di una vera catastrofe finanziaria nonostante la salute precaria della nostra economia. Un messaggio di fiducia per gli italiani che hanno spesso preferito il materasso alle soluzioni proposte dalle banche. Con il risultato di ritrovarsi una vera fortuna nascosta in casa, spesso all’insaputa degli stessi risparmiatori.

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