Ecco i semplici trucchi per riconoscere e scegliere un pandoro di ottima qualità

panettone e pandoro

Pandoro o panettone? Passano gli anni ma, ogni Natale, la domanda è sempre la stessa. Le statistiche vedono sempre il dolce di Milano un po’ più in vantaggio rispetto al cugino veronese. Tuttavia, alla fine, in quasi ogni casa c’è sia l’uno che l’altro. Soprattutto se si hanno ospiti, è bene abbondare in modo da lasciare scelta a tutti. Teniamo poi presente che, in genere, i bambini preferiscono il pandoro perché è più semplice e senza uvetta né canditi.

Gusti personali a parte, è sempre bene portare in tavola un prodotto di qualità. Pandoro o panettone che sia, ormai ne troviamo in gran quantità. Di ogni tipo e di ogni fascia di prezzo. Un gran marasma in cui è difficile districarsi. Per essere sicuri di fare la scelta giusta basterà continuare a leggere questo articolo.

Già abbiamo visto quali sono le 10 infallibili mosse per riconoscere e scegliere un panettone genuino e di ottima qualità.

Quest’oggi ci concentreremo sul pandoro. Infatti, ecco i semplici trucchi per riconoscere e scegliere un pandoro di ottima qualità.

Un disciplinare da conoscere per saper leggere l’etichetta

Anzitutto, è bene sapere che la denominazione “pandoro” è riservata ad uno specifico prodotto dolciario da forno a pasta morbida, che presenta specifiche caratteristiche e contiene determinati ingredienti, che sono stati disciplinati da un Decreto Ministeriale (D.M. 22 luglio 2005). Sulla base di tale normativa, gli ingredienti che non possono assolutamente mancare in etichetta sono:

  • farina di frumento;
  • zucchero;
  • uova di gallina di categoria “A” o tuorlo d’uovo (oppure entrambi ma in quantità da garantire come minimo il 4% del tuorlo);
  • materia grassa butirrica (minimo 20%);
  • pasta acida, ovvero lievito naturale;
  • aromi di vaniglia o vanillina;
  • sale.

Sempre nel predetto Decreto si legge, poi, che i produttori possono anche aggiungere altri ingredienti facoltativi quali latte e derivati, malto, burro di cacao, zuccheri; zucchero impalpabile, aromi naturali e naturali identici, emulsionanti, lievito (massimo 1%), conservanti (come acido sorbico e sorbato di potassio).

Ecco i semplici trucchi per riconoscere e scegliere un pandoro di ottima qualità

Sulla base di quanto appena esposto, è chiaro che, all’atto dell’acquisto, per prima cosa bisogna leggere attentamente l’etichetta con la lista degli ingredienti. Oltre alla normativa, ci sono poi altri elementi che possiamo osservare per riconoscere un buon pandoro. Vediamo quali sono un po’ più nello specifico.

Un buon pandoro presenta una struttura consistente che garantisce la tipica forma a stella regolare. Al tempo stesso, dev’essere però anche soffice. L’impasto interno, di un bel giallo intenso, deve apparire piuttosto uniforme e non troppo alveolato. Tutti questi elementi sono infatti indice di buona lievitazione e cottura perfetta. L’esterno, deve apparire dorato in maniera omogenea. Controllare sempre anche la base, che non deve essere troppo scura, segno che il dolce è stato cotto a temperature troppo elevate.

Aprendo la confezione, immediatamente dovremmo avvertire un intenso profumo dalle note di burro e vaniglia. Ed infine, all’assaggio, un buon pandoro deve essere dolce, ma non stucchevole. Con un gusto bilanciato e senza note acide né amare. Leggero, quasi da sciogliersi in bocca.

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