Ecco i minimali e i massimali della retribuzione giornaliera dei lavoratori dipendenti

INPS

L’INPS, con la circolare n.10 del 29 gennaio 2021, ha indicato i valori di retribuzione giornaliera, costituenti la base contributiva per tutti i lavoratori. Lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati.

La Redazione, attenta all’informazione dei Lettori, illustra, in pochi minuti di lettura, il documento pubblicato dall’INPS. Ecco i minimali e i massimali della retribuzione giornaliera dei lavoratori dipendenti.

In particolare, l’INPS precisa che la retribuzione da assumere, ai fini contributivi, deve determinarsi in virtù delle disposizioni in materia del minimo contrattuale. Nonché del minimale di retribuzione giornaliera, ex lege. Pertanto, il reddito da assoggettare a contribuzione, deve essere adeguato, se inferiore, al limite minimo previsto dalla legge. Non potrà essere inferiore al 9,50% dell’importo del trattamento minimo mensile di pensione a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

INPS, ecco i minimali e i massimali della retribuzione giornaliera dei lavoratori dipendenti

Per quanto riguarda la rivalutazione dei limiti minimi di retribuzione giornaliera si tiene conto della variazione percentuali negli indici ISTAT, si applicherà quella del 2020. Risultando per il 2021, pari al -0,3%.

I limiti di retribuzione giornaliera, rivalutati, rimangono nella stessa misura stabilita nel 2020 e devono essere pari ad euro 48,98. Tale importo è pari al 9,50% dell’importo del trattamento minimo mensile di pensione a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Mentre per le retribuzioni convenzionali, generalmente, è pari ad euro 27.21, per il 2021.

Vengono poi indicati i minimali di retribuzioni da applicare a diverse specifiche categorie di lavoratori, ad esempio, lavoratori a domicilio, lavoratori part-time ecc.

Quote di retribuzione con aliquota aggiuntiva a carico del datore di lavoro

Ove il regime pensionistico preveda aliquote contributive a carico del lavoratore inferiori al 10%, a carico del lavoratore è posta un’aliquota aggiuntiva pari all’1%. Ovvero sulle quote di retribuzione eccedenti il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile.

Poiché la prima fascia di retribuzione pensionabile, per il 2021, corrisponde ad euro 47.379,00, l’aliquota si calcola sulla quota eccedente tale tetto retributivo. Rapportata a 12 mesi, corrisponderà ad euro 3.948.

Infine, per quanto concerne l’accredito dei contributi obbligatori e figurativi, il limite di retribuzione minima settimanale è di euro 206,23. Ovvero il 40% del trattamento minimo di pensione. Mentre il minimo retributivo annuo, per il calcolo dei contributi INPS è di euro 10.724,00.

 

Approfondimento

Ultima chiamata dell’INPS per andare in pensione con Quota 100, ma a chi conviene veramente?

Consigliati per te