Ecco cosa fare e assolutamente non fare quando abbiamo i crampi in acqua

vacanze al mare

L’estate finalmente è arrivata e per molti questo si traduce in mare, spiaggia e nuotate con gli amici. In mare ci si può divertire in svariati modi, a patto di essere sempre vigili. Il mare può essere estremamente pericoloso a causa delle correnti, delle mareggiate o della risacca. Spesso si è portati a sopravvalutare le proprie abilità fisiche, trascurando la necessità di una preparazione, prima di fare una nuotata. In queste condizioni si può rimanere sorpresi da eventi avversi quali punture di meduse, tagli contro gli scogli e crampi. Conoscere i possibili traumi legati al mare potrebbe aiutare a reagire più rapidamente ed efficacemente qualora si verificassero. Ecco, dunque, cosa fare e assolutamente non fare quando abbiamo i crampi in acqua.

Cosa sono

I crampi muscolari sono delle contrazioni improvvise e involontarie del muscolo. Possono causare un dolore temporaneo o tendere a una forma grave come la paralisi. Sono spesso associati a esercizio fisico prolungato (in questo caso si usa l’acronimo EAMC), a patologie, oppure l’eziologia può essere sconosciuta. Una delle ipotesi per l’insorgenza dei crampi è la disidratazione o lo squilibrio elettrolitico. In particolare, in uno studio recente (Lau WI et al., BMJ  vol 5, 1) si suggerisce di bere liquidi con elettroliti per prevenire i crampi muscolari. Anche l’acqua troppo fredda e una mancanza di acclimatamento del proprio corpo possono concorrere ad avere crampi. Fare dello stretching prima di entrare in acqua può aiutare a prevenire i crampi muscolari.

Ecco cosa fare e assolutamente non fare quando abbiamo i crampi in acqua

Nonostante tutte le precauzioni, potremmo comunque avere un crampo. I crampi sono dolorosi e possono interessare fasci muscolari diversi (per esempio, polpaccio, caviglia o piede). Quando abbiamo un crampo, sarà molto difficile continuare a nuotare con il muscolo contratto. In generale, bisogna tentare di distendere il muscolo interessato, in maniera decisa e rapidamente. Se abbiamo un crampo al polpaccio, per esempio, bisogna distendere la gamba tenendo il piede martello. In ogni caso, bisogna tentare di raggiungere la riva. Il consiglio è di nuotare aiutandosi solo con le braccia fino a raggiungere la zona in cui si appieda. Nuotare sul dorso potrebbe essere la soluzione migliore perché è più rilassante dal punto di vista muscolare. Se ci troviamo nell’acqua alta è possibile che per distendere il piede o la gamba sia necessario aiutarsi con le mani.

Saremo costretti pertanto a seguire queste operazioni in apnea, sott’acqua. In questo caso, bisogna assolutamente evitare di cedere al panico. Il crampo, infatti, non si risolverà e la situazione potrebbe diventare molto pericolosa.

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