Ecco cosa è urgente fare per salvarci la vita dai pericoli post-vaccino

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Ecco cosa è urgente fare per salvarci la vita dei pericoli post-vaccino. Non è una questione di marchio del vaccino (Astrazeneca, Pfizer, Moderna, Sputnik o Johnson & Johnson) che ci propongono. Ma dipende dalla quantità di anticorpi che abbiamo nel nostro organismo al momento dell’iniezione. Ecco le ultime raccomandazioni raccolte da biologi e specialisti da noi del team Esperti di Salute & Benessere di ProiezionidiBorsa.

Il nostro ‘esercito’ contro il Covid-19

Il nostro corpo possiede anticorpi specifici per ogni tipo di ‘allarme’. Chi non è stato a contatto con persone malate o positive o ha avuto un contatto molto blando, non possiede anticorpi specializzati per combattere il Covid. Oppure ne possiede pochissimi: se andiamo a contarli il valore è compreso tra 0 e 100. Ma se il contatto è stato più forte, i nostri anticorpi si moltiplicano immediatamente. Una persona che sta benissimo e mostra un valore molto più alto, per esempio 10.000 o 12.000 è un paziente asintomatico.

È una persona che ha contratto il virus in forma lieve e il suo esercito anticorpi lo sta combattendo. Oppure ha finito la sua guerra ed è in convalescenza, presenta ancora valori alti. Qualcuno non ha neanche la tosse o la febbre. Inoculare un vaccino anti Covid-19 a una persona che non si è ammalata ma ha sviluppato questo tipo di risposta al virus, significa amplificarla enormemente. Dunque, creare un’infiammazione violentissima, stimolare la produzione di una ‘overdose’ di anticorpi è sicuramente pericoloso. Questo fenomeno si chiama ADE.

Meglio non fare il vaccino al buio

Molti specialisti stanno consigliando dunque di fare subito l’esame sierologico quantitativo per far contare ai medici infettivologi quanti anticorpi abbiamo, eventualmente, sviluppato. In questo modo saremo certi di non aver avuto un contatto con il virus e di non avere troppi anticorpi nel nostro organismo. L’esito del test sierologico quantitativo deve essere visionato dal proprio medico o da uno specialista, in caso di valori importanti.  In alcune aree, per esempio in Umbria e in Sicilia l’overdose di anticorpi, detto  fenomeno ADE post-vaccino, si è già manifestato.

Ecco cosa è urgente fare per salvarci la vita dai pericoli post-vaccino

Le reazioni violente dopo l’inoculazione del vaccino, fino alla morte, si possono prevenire con il test sierologico, che si fa in pochi minuti. Chi ha già nel sangue gli anticorpi specifici prodotti dal Covid-19 non deve andare a fare la vaccinazione e rischiare il fenomeno ADE che può causare la morte per infarto o embolia. Deve seguire quel che consiglia il suo medico.

Dopo il test, farsi fare un certificato

Ovviamente, chi ha o ha avuto familiari contagiati dal virus e non si è ammalato, potrebbe facilmente essere un individuo asintomatico. Poiché presto partiranno le vaccinazioni volontarie anche in azienda, somministrate attraverso la rete dei medici del lavoro, è bene prepararsi in anticipo. Bisogna fare il test sierologico. E in caso che gli esami e il medico infettivologo confermino che siamo già venuti a contatto con il Sars-Cov-2 e abbiamo nel sangue gli anticorpi specifici prodotti dal Covid-19 (e ne abbiamo a sufficienza) non possiamo fare il vaccino o dobbiamo farlo con dosaggi particolari.

Portiamo sempre con noi il certificato

Ecco cosa è urgente fare per salvarci la vita dai pericoli post-vaccino. È bene farsi preparare un certificato medico specifico che lo spieghi e allegare l’esito dei test. Questi documenti teniamolo stampati dentro nel nostro portafoglio. In modo che possano essere sempre visionati da terzi in caso di emergenza.

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