Ecco come uscire dalla trappola degli usurai

vittima di usura

La debolezza economica frutto dell’ultima crisi dovuta alla pandemia ha indotto molte persone a fare scelte drammatiche. A fronte di un mercato del credito ingessato, non tutti hanno, o hanno avuto, la possibilità di accedere al prestito bancario per coprire le spese.

Davanti a siffatta situazione, qualcuno purtroppo è costretto a chiedere soldi alle persone sbagliate. Questa necessità, tuttavia, può tradursi in conseguenze estremamente negative.

Ma chi si trova a che fare con persone che prestano denaro a strozzo può assolutamente trovare una via d’uscita. In Italia esiste una legislazione che lo consente, tutelando le vittime dell’usura. Ecco, allora, come uscire dalla trappola degli usurai e degli estorsori.

 Il Fondo di solidarietà delle vittime del racket e dell’usura

Al fine di contrastare il fenomeno del credito illecito, nonché quello del racket del “pizzo”, lo Stato con il D.P.R. n. 455/1999 ha istituito il Fondo di solidarietà per le vittime di tali traffici. Successivamente, la Legge n. 122/2016 ha modificato la disciplina, introducendo il “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti” .

Questo strumento, dunque, dovrebbe rappresentare un’ancora di salvezza per coloro che per necessità si sono rivolti alla criminalità. L’acceso al Fondo consentirebbe ai richiedenti l’elargizione di un mutuo di durata decennale a interessi zero.

Ad occuparsi della materia è delegato il Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. Si tratta di una personalità proposta dal Ministero dell’Interno e approvata dal Consiglio dei Ministri.

Le istanze di accesso al Fondo, invece, sono analizzate da un gruppo di esperti riuniti nel Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura.

Soggetti legittimati a presentare l’istanza

La legge chiarisce quali sono le categorie aventi diritto all’accesso del Fondo:

a) i soggetti che esercitano attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o comunque economica, ovvero una libera arte o professione, i quali dichiarino di essere vittime del delitto di usura e risultino altresì parti offese nel relativo procedimento penale;

b) il soggetto dichiarato fallito, previo provvedimento favorevole del giudice delegato al fallimento, – da acquisire, a cura della Prefettura, ai fini della concessione del beneficio economico – a condizione che il medesimo non abbia riportato condanne definitive per i reati di cui al titolo VI del R.D. n. 267/1942, ovvero per delitti contro la P.A., la fede pubblica, l’amministrazione della giustizia, il patrimonio, l’economia pubblica, l’industria e il commercio.

Ecco come uscire dalla trappola degli usurai: i requisiti per ottenere il mutuo

Per ottenere il mutuo devono sussistere le seguenti condizioni:

a) il soggetto non deve essere stato condannato per il reato di usura, anche tentato, o per taluno dei reati consumati o tentati di cui agli articoli 380 e 407, comma 2 lett. a, del codice di procedura penale, ovvero sottoposto a misure di prevenzione personali o patrimoniali ovvero alla speciale misura di cui all’art. 34 del d.lgs. n. 159/2011;

b) il soggetto non abbia reso dichiarazioni false o reticenti nel procedimento penale in cui risulta parte offesa ed in relazione al quale ha proposto la domanda di mutuo.

Invitiamo chi si trova in uno stato di bisogno a fare ricorso a tale strumento messo a disposizione dalla legge. Per un approfondimento dettagliato della tematica, infine, consigliamo di prendere visione dell’apposito vademecum del Ministero dell’Interno.

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