Ecco come si riciclano gli scarponi e gli sci

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Gli sci, gli scarponi e altre attrezzature sportive, quando si sono troppo usurati per essere buttati via, non sono rifiuti come tutti gli altri. Essi sono composti di metallo, alluminio e vari materiali plastici che è un peccato non poter recuperare. Ma ora ci sono interessanti novità da sapere, grazie a noi Esperti di ProiezionidiBorsa.

Una montagna di rifiuti particolari

Ecco come si riciclano gli scarponi e gli sci che abbiamo accumulato nella casa in montagna. I progetti per occuparsi di questo problema sono partiti già nel 2003. Perché il costo di smaltimento in discarica che un privato deve sostenere per un paio di sci o di scarponi è pari a 1-2 euro.

In alcune zone delle Alpi il problema dei rifiuti derivanti dagli sport invernali (composti in prevalenza da polimeri rinforzati), si fa sentire non solo per la spesa che devono sobbarcarsi negozi, famiglie e scuole. Ma anche per il volume di rifiuti che viene prodotto e movimentato. Basti pensare che ogni anno in Savoia è necessario smaltire 316 tonnellate di sci e 221 tonnellate di scarponi usati.

Ecco come si riciclano gli scarponi e gli sci

In varie zone d’Europa finalmente si vuol fare sul serio. Sono stati costruiti frantumatori a lame rotanti e dispositivi di separazione a nastro, per recuperare ferro e alluminio.

Ma quest’anno, in occasione dei Mondiali di sci di Cortina, l’azienda italiana Tecnica Group ha lanciato a casa Veneto un grande progetto di riciclo attrezzature per la filiera dello sci.

L’iniziativa “Recycle Your Boots” prevede che i clienti possano portare in negozio gli scarponi inutilizzabili, di qualsiasi marca, per poterli riciclare rigenerando i materiali. Stefano Trentin, manager di Blizzard-Tecnica, spiega che pure il ritiro e il trasporto dei vecchi sci scarponi dai negozi ai  “rottamatori” è un processo ottimizzato per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

In fusione su piste separate

Tutti i componenti di sci e scarponi si recuperano, ma in location diverse. L’azienda Fecam si occupa di separare le componenti plastiche e metalliche. Mentre gli impianti di LaPrima Plastics fondono gli estrusi trasformandoli in granuli di plastica e minuterie di alluminio, pronti per il riutilizzo nella produzione industriale.

Anche gli interni degli scarponi, che vengono conferiti dai consumatori in Italia, Francia, Svizzera, Austria e Germania, vengono tritati e riutilizzati. Il progetto sarà presto esportato in altri Paesi europei, tra cui la Spagna, la Norvegia e la Svezia e il Nord America.

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