Ecco come si possono regolare i rapporti tra i genitori nell’interesse dei figli nati da un rapporto di convivenza

figli

Nella società moderna sono sempre di più le coppie che decidono di convivere invece di regolarizzare l’unione con il matrimonio.

Così come capita che i figli nascano da storie occasionali e vengano poi riconosciuti dal padre naturale.

Sappiamo bene che nel nostro ordinamento i figli nati in costanza di matrimonio sono equiparati a quelli nati al di fuori dello stesso. La legge è del 2012.

Finalmente quindi non sentiamo più parlare di figli legittimi e figli illegittimi.

I figli sono tutti uguali!

Ebbene si, è proprio il caso di dire che i figli sono tutti uguali, indipendentemente dai rapporti giuridici e no, che legano i genitori.

E il nostro ordinamento li tutela allo stesso modo, senza alcuna discriminante basata sul tipo di unione intercorsa tra i genitori.

Vediamo cosa accade nell’ipotesi di coppia regolarmente sposata. Sappiamo che con il matrimonio sono anche regolati i rapporti personali e patrimoniali tra i due coniugi, e ciò anche nell’interesse dei figli.

Qualora il matrimonio dovesse finire, con la procedura della separazione prima e del divorzio poi, si vanno a regolamentare dinanzi al Tribunale i rapporti tra gli ex coniugi e tra questi e la prole.

Ma andiamo a vedere oggi con il Team di ProiezionidiBorsa come si possono invece regolare i rapporti personali e patrimoniali tra i genitori nell’interesse dei figli nati da un rapporto di convivenza.

Pensiamo all’ipotesi di un bambino che nasce da una storia non sfociata poi in matrimonio e che il padre si disinteressi poi del piccolo. E che questo disinteresse sia tale da rendere difficile anche per la mamma la costruzione di un dialogo con il padre del bambino.

Cosa si può fare in questi casi?

Se i rapporti tra i due genitori diventano gelidi al punto tale da non esserci alcun tipo di dialogo, uno dei due genitori può adire il Tribunale per chiedere la regolamentazione dei rapporti personali e patrimoniali nell’interesse dei figli minori.

In tal modo sarà il Tribunale a decidere:

a) sull’affidamento del figlio, che potrà essere congiunto, disgiunto o rafforzato;

b) sulla regolamentazione di visita;

c) sulla regolamentazione dell’obbligo di mantenimento in capo ai genitori del minore.

Ovviamente, in queste scelte, il Giudice terrà conto del livello di indipendenza economica di ciascuno dei due genitori per ciò che attiene al mantenimento del figlio. Ma sarà anche la sede in cui discutere di eventuali comportamenti di uno dei due genitori che l’altro reputa eventualmente non consoni al ruolo di tutore della prole.

Ecco come si possono regolare i rapporti tra i genitori nell’interesse dei figli nati da un rapporto di convivenza

Una volta intrapreso il giudizio dinanzi al Tribunale competente, alla luce di quanto emergerà in sede di giudizio, verrà anche stabilita una sorta di calendarizzazione relativa alla gestione del minore e dunque al suo diritto di frequentare entrambi i genitori.

Abbiamo visto dunque che se il figlio nasce da una convivenza, ciò non significa assolutamente che non ci possa rivolgere al Tribunale in caso di problemi.

Abbiamo visto infatti, come si possono regolare i rapporti (personali e patrimoniali) tra i genitori nell’interesse dei figli se nati da un rapporto di convivenza.

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