Ecco come potremmo mangiare la frutta per non far impennare l’indice glicemico e quale dovremmo evitare

frutta

La frutta è sempre stata indicata dai nutrizionisti e dietologi perché contiene vitamine, sali minerali e fibre. Nonostante la frutta faccia bene, non dovremmo esagerare con la quantità. L’eccesso è sempre sconsigliato, su qualsiasi alimento o bevanda, soprattutto se soffriamo di malattie pregresse. Una persona affetta da diabete, per esempio, dovrebbe prestare molta più attenzione al suo piano alimentare.

Per questo motivo, sarebbe il caso di rivolgersi ad un esperto del settore, che indicherà la migliore dieta. Il problema che sta alla base del diabete è la glicemia. E dovremmo fare attenzione a questi valori della glicemia durante queste particolari ore della giornata, perché potrebbero indicare una sua eventuale presenza.

Dovremmo evitare di mangiare alimenti che hanno un elevato indice glicemico. Per esempio, il riso, le patate ma anche le carote, se fatte lesse, aumenterebbero il loro indice glicemico. Su questa scia, ecco come potremmo mangiare la frutta se non vogliamo che aumenti non solo l’indice glicemico ma anche lo zucchero contenuto.

Come aumenta l’indice glicemico della frutta

Innanzitutto, partiamo dal presupposto che stiamo trattando l’alimentazione dei soggetti affetti da diabete di tipo 2. Questo tipo di diabete, infatti, è meno grave rispetto al primo tipo, che ha bisogno del trattamento con l’insulina.

Nel diabete di tipo 2, invece, è necessario rispettare le regole dettate da una sana e corretta alimentazione. Per fare ciò, l’Educazione Nutrizionale Grana Padano suggerisce che anche la frutta potrebbe presentare un certo livello di indice glicemico. Ma quando questo è alto nella frutta?

Più la frutta è matura e più alto sarà il suo indice glicemico. Per questo motivo, dovremmo consumare circa 100/150 g di frutta nella giusta maturazione oppure leggermente acerba. Ciò significa che anche la frutta consentita, se abbastanza matura, potrebbe aumentare l’indice glicemico.

Ecco come potremmo mangiare la frutta per non far impennare l’indice glicemico e quale dovremmo evitare

Ma non è finita qui, perché la persona affetta da diabete dovrebbe prestare attenzione anche al tipo di frutta. Infatti, ci sono determinati frutti che presentano già un discreto livello di fruttosio, lo zucchero naturale della frutta. Proprio perché si tratta pur sempre di uno zucchero, i medici suggeriscono di essere tassativi con la quantità.

Dunque, dovremmo consumare, come anticipato, 100 o 150 g di ciliegie, pompelmo, albicocche, mele, pere, fragole, arance, pesche e così via. Da evitare quelli con un quantitativo maggiore di zucchero come la banana, l’uva, il fico, il loto etc. a meno che non si tratti di una volta ogni tanto.

Ma quelle da evitare nella maniera più assoluta sono il mandarino e l’anguria. Sembra assurdo ma, anche se il mandarino è simile all’arancia, ha una quantità di fruttosio maggiore. Sebbene l’anguria contenga un’elevata quantità d’acqua, contiene altrettanti elevati livelli di zucchero.

In ogni caso, la Fondazione Veronesi sostiene che la frutta dovrebbe contenere fibre e fino a 15 g di carboidrati, i quali sono contenuti in quantità maggiore nella frutta con basso indice glicemico. Altresì, la Fondazione afferma che sarebbe più opportuno consumare la frutta al posto di un succo perché contiene meno zucchero.

Approfondimento

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