Ecco come farà l’intelligenza artificiale ad aiutare i nostri figli a trovare lavoro nel futuro in modo divertente e innovativo

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Il cinema da tempo ha abituato il grande pubblico all’idea che l’intelligenza artificiale possa fare parte integrante della nostra vita quotidiana. Film come “L’uomo bicentenario”, o “A.I. Intelligenza Artificiale” ci hanno affascinato, conquistato ma anche fatto riflettere. Nella realtà gli scienziati si sono trovati davanti a enormi difficoltà che riguardavano gli aspetti dell’interazione macchina-uomo. Siamo nell’ambito della robotica sociale. A conquistare ottimi risultati sono stati gli scienziati della start up Emblodied che hanno presentato il loro robot dal nome Moxie nel 2020.

Perché abbiamo bisogno di Moxie

Le attuali generazioni stanno evidenziando difficoltà nello sviluppo alcune capacità comunicative, sociali ed emotive rispetto a quelle passate. Tutte competenze fortemente richieste dal mondo del lavoro. In parte è dovuto al massiccio utilizzo dei dispositivi elettronici ma non solo. Anche la moderna didattica scolastica esercita delle pressioni emotive che incrementano il senso di ansia. Da qui l’aumento di fenomeni di depressione. Il team di esperti scienziati, fra cui anche studiosi di sviluppo infantile, hanno pensato di creare Moxie inizialmente per coadiuvare le terapie per bambini affetti da autismo. Si sono accorti presto che poteva essere impiegato in modo proficuo anche nella didattica per favorire lo sviluppo di capacità essenziali che si sono perse nel tempo. È così che insieme ad un centinaio di famiglie hanno testato il robot.

Ecco come farà l’intelligenza artificiale ad aiutare i nostri figli a trovare lavoro nel futuro in modo divertente e innovativo

Moxie riesce a entrare in relazione col bambino, riconosce le emozioni, la mimica facciale e gestuale. Fa amicizia con lui e attraverso attività didattiche e di svago, aiuta a stimolare alcune capacità essenziali sempre più richieste in età adulta. Queste sono: sicurezza, resistenza allo stress, autonomia, flessibilità, capacità organizzative e precisione. La sua fisionomia, rispetto ai precedenti nel settore, è accattivante.

Grandi occhi espressivi dominano il volto. È con il suo aspetto che riesce più facilmente a conquistare la fiducia del bambino. Attraverso l’utilizzo di un’apposita App, i genitori monitorano i dati inviati dal robot e sarà quest’ultimo a modulare le attività da proporre in base proprio a questi risultati.

Medici e terapisti vedono in questa tecnologia finalmente un valido contributo alla scienza neurologica e pedagogica. Ma il prezzo relativamente accessibile, costa intorno ai $1.500 con un anno di contenuti incluso, lo renderà un “giocattolo” largamente diffuso fra le nuove generazioni. Ecco come farà l’intelligenza artificiale ad aiutare i nostri figli a trovare lavoro nel futuro in modo divertente e innovativo.

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