Ecco come calcolare la tua pensione futura

pensione

Con la riforma del 1996 le pensioni future saranno calcolate solo con il metodo contributivo. Ecco come calcolare la tua pensione futura! In questo articolo vi faremo capire cosa e come va fatto.

Quindi le pensioni non saranno altro che  la rendita  che  si sprigiona dal montante contributivo per il coefficiente di trasformazione in rendita in base all’età dell’assicurato.

Questi fattori vengono calcolati in base alle aspettative di vita della popolazione.

I coefficienti sono soggetti a revisione con cadenza triennale e questo è un compito del Ministero del Lavoro.

Ecco come calcolare la tua pensione futura. Vediamo come funziona questo conteggio.

Ipotizziamo un individuo che  vada in pensione dopo 40 anni di attività lavorativa in qualità di dipendente ( se autonomo il principio non cambia) con uno stipendio medio annuo di € 20.000,00.

Dopo 40 anni avrà accumulato una somma contributiva di € 216.000,00 ( 27% di contribuiti annui su € 20.000,00, pari a € 5.400,00). Il suo montante contributivo sarà sicuramente di almeno 220.000,00 euro.

Riportiamo per opportuna conoscenza le tabelle dei coefficienti ultime disponibili.

Età Coefficiente

di trasformazione

2016/2018

 Coefficiente

di trasformazione

2019/2021

61 4,719% 4,657%
62 4,856% 4,79%
63 5.002% 4,932%
64 5,159% 5,083%
65 5,326% 5,245%
66 5,506% 5,419%
67 5,700% 5,604%

Il nostro individuo all’età di 67  avrà diritto ad una pensione che è data da € 220.000,00 ( montante contributivo) per il coefficiente legato all’età che nel triennio 2019/2021 corrisponde a 5,604%

Quindi  corrisponde un importo annuale di € 12.328,80 che deve essere diviso per 13 mensilità così come viene versata la pensione.

Pensione al lordo delle tasse ed addizionali  mensile peri a € 948,00.

Importi dignitosi?

Può sembrare un importo dignitoso ma non è così.

Primo fattore positivo l’individuo deve aver lavorato senza interruzioni per 40 anni e questo accade solo in alcune situazioni.

a)Con 35 anni di contributi avremo una pensione mensile  € 828,00.

b)Con 30 anni di contributi avremo una pensione mensile  € 711,00

c)Con 25 anni di contributi avremo una pensione mensile  € 595,00.

d)Con soli 20 anni di contributi avremo una pensione mensile  € 474,00, livello di pensione sociale alla quale avremmo diritto senza aver versato nessun contributo.

L’unico fattore di positività è che questa pensione è reversibile al coniuge.

La speranza di vita attuale in Italia è per gli uomini di 80,8 anni e per le donne  di 85,2.

Vediamo adesso: chi guadagna e chi perde?

Il nostro individuo che va in pensione a 67 anni di età avrà una speranza di vita di almeno 14 anni, abbiamo arrotondato per eccesso.

Dopo 14 anni avrà riscosso complessivamente dall’ente erogatore € 172.603,00, ovvero un importo non solo inferiore al montante ma addirittura inferiore agli importi versati.

Nel caso in cui è coniugato questa pensione sarà reversibile al superstite, il quale, nel nostro caso è donna, avrà un ulteriore aspettativa di vita di 5 anni, al quale spetterà il 60% della pensione.

Quindi  € 7.396,8 pensione reversibile al superstite   all’anno per 5 anni totale di € 36.984,00.

A fronte di un montante di € 220.000,00 vengono corrisposti €  209.587,00 inferiori addirittura ai contributi versati.

Qual è il trucco?

Il trucco consiste non nel ricevere una pensione più alta ma riceverla il prima possibile per aumentare la possibilità di vita e quindi di riscossione certa della rendita.

Con questo sistema gli italiani riceveranno pensioni sempre più basse e l’INPS metterà, ma non è detto, in pareggio i conti.

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