Ecco chi potrà non pagare le tasse a settembre e quanto risparmieranno le famiglie

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Il mese di agosto sta trascorrendo placido tra ferie e relax e molti italiani hanno ormai dimenticato tasse e tributi. Tra pochissime settimane, però, riprenderanno le normali scadenze fiscali e per molti sarà un autunno davvero caldo. In aiuto di alcuni contribuenti particolarmente in difficoltà arriverà l’iniziativa del Governo nota come esonero contributivo. Con la circolare 124/2021 del 6 agosto, l’INPS ha chiarito alcuni dubbi sollevati dagli addetti ai lavori. Il nuovo documento dell’Istituto previdenziale fornisce informazioni importanti sui destinatari del provvedimento e sull’ammontare del beneficio fiscale. Insomma, ecco chi potrà non pagare le tasse a settembre e quanto risparmieranno le famiglie grazie all’esonero.

Per molti ma non per tutti

I beneficiari dell’esonero sono i titolari di partita IVA aperta precedentemente al 2021. Chi avesse avviato la propria attività imprenditoriale quest’anno non avrà quindi alcun vantaggio da questo provvedimento. La ragione è molto semplice: per accedere al beneficio bisogna dimostrare un importante calo di fatturato nel 2020. Precisamente di almeno un terzo rispetto al 2019. Inoltre, il reddito dichiarato nel 2019 non dovrà superare i 50.000 euro. Le partite IVA aperte nel 2020 non dovranno rispettare questi parametri. Tutti i richiedenti dovranno anche essere in regola con il DURC e non avere contratti subordinati o pensioni dirette. Insomma, il provvedimento aiuta i moltissimi imprenditori che hanno sofferto della crisi, ma non le imprese nate quest’anno. Per accedere all’esonero, gli interessati dovranno considerare tutti gli importi fatturati nei due anni presi in esame. Non sarà invece necessario indicare le date di effettivo incasso.

Ecco chi potrà non pagare le tasse a settembre e quanto risparmieranno le famiglie

In molti pensano che l’esonero contributivo INPS abbia un valore massimo fisso di 3.000 euro. In realtà questo importo può variare al ribasso. Il Governo ha infatti stanziato 1,5 miliardi di euro a copertura di questa manovra. Qualora le richieste dovessero superare questa cifra, il massimo a disposizione dei singoli contribuenti scenderà proporzionalmente. Comportando quindi una riduzione del massimale, che da 3.000 euro potrebbe scendere anche in maniera considerevole. Gli interessati potranno presentare la richiesta di esonero entro il 30 settembre. Chi non avesse diritto al beneficio, potrà saldare quanto dovuto in due momenti. Il 20 agosto scadranno i termini per il pagamento delle rate fisse INPS di maggio 2021. Entro il 15 settembre bisognerà saldare gli acconti 2021 relativi alla dichiarazione dei redditi. I contribuenti che, invece, avessero già pagato importi non dovuti potranno presentare all’INPS un’apposita istanza di rimborso. Oppure optare per portarli a compensazione per futuri pagamenti.

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