Ecco chi ha comprato il miglior BTP tra i vari titoli di Stato emessi in questo 2020

Sebbene dicembre non sia ancora concluso, possiamo comunque già tracciare dei primi, parziali bilanci. In particolare, in questa sede, daremo uno sguardo alle emissioni del 2020. Dunque, ecco chi ha comprato il miglior BTP tra i vari titoli di Stato emessi in questo 2020.

Ci concentriamo solo sugli acquisti fatti in sede di emissione (non dunque sul mercato secondario) e prendendo a riferimento il titolo a scadenza decennale. Procediamo con ordine.

I tre parametri da considerare

In estrema sintesi, l’acquisto di un BTP risulta essere particolarmente conveniente quando si presentano sui mercati alcuni presupposti particolari. Nello specifico, i 2+1 elementi da tenere a mente sono i seguenti:

a) i tassi d’interesse;

b) il livello dell’inflazione;

c) infine poi c’è anche lo spread.

Ora, secondo quanto insegna la letteratura, il vero “affare” lo si fa quando uno o (ancora meglio) più di questi parametri si ritrovano più alti rispetto alla loro media storica. E se ne attende e prevede una loro futura discesa.

Trend dei tassi d’interesse, dell’inflazione e dello spread

A questo punto, quindi, non possiamo non partire dall’analisi dei tre parametri da gennaio 2020 ad oggi. I primi due trend, a dire il vero, oscillano tra lo zero e il negativo proprio. Il primo grafico sottostante (fonte: BCE) è quello relativo al trend del tasso d’interesse ufficiale BCE, da qualche anno, ormai, praticamente pari zero.

chi ha comprato il miglior BTP tra i vari titoli di Stato emessi in questo 2020

Non è poi altrettanto diversa la situazione dell’inflazione italiana in questo 2020. Il grafico seguente (fonte: Rivaluta) ne mostra appunto le dinamiche, e si evince che per larga parte del 2020 è stata (ed è) in territorio negativo.

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A questo punto non resta che analizzare lo spread tra il BTP decennale italiano contro l’omologo tedesco. In questo caso invece il trend (fonte: Investing) mostra un’accentuata esplosione rialzista tra marzo e giugno. Per poi progressivamente spegnersi nel corso della seconda metà dell’anno.

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Una possibile sintesi

Dunque, dall’analisi dei tre dati è verosimile dedurre che i “migliori” acquisti siano stati fatti tra fine aprile e gli inizi dell’estate. Quando è stato soprattutto lo spread ad accelerare di molto al rialzo rispetto alla sua stessa media dei mesi precedenti.

Tutto questo lo si è dovuto alla pandemia da Covid, che ha gettato nel panico anche i mercati finanziari. In situazioni di acque agitate, è risaputo, sono sempre i bersagli meno solidi a pagare il prezzo più alto. Infatti, in simili contesti il Tesoro è stato costretto a offrire una cedola più ricca per attrarre i capitali verso i suoi Titoli in emissione.

Giusto a titolo di esempio, il BTP a 10 anni lanciato ai primi di giugno (ISIN: IT0005413171, scadenza dicembre 2030) ha, infatti, una cedola dell’1,65%. Già il successivo BTP Futura di luglio, sempre a 10 anni e del tipo step-up, ha comunque un rendimento medio ponderato più basso. E pari all’1,285% per l’esattezza, al netto del premio fedeltà. Mentre il recente BTP Futura di novembre, ma di durata pari agli 8 anni, offre all’incirca la metà: 0,606% circa, sempre al netto del premio finale.

Alcune avvertenze prima di dire: ecco chi ha comprato il miglior BTP tra i vari titoli di Stato emessi in questo 2020

Ora, tuttavia, ci teniamo a rimarcare che il concetto di migliore è molto, ma molto relativo; i parametri da considerare sono tanti. Ad esempio, in questa sede, non abbiamo considerato più di tanto il fattore rischio o quello temporale.

A quest’ultimo proposito, sul lungo periodo, questi titoli possono prestare il fianco anche a cambi di scenari. Si pensi, ad esempio, alle variazioni di prezzo sul mercato secondario.

Ma anche senza considerare il mercato secondario, si pensi a cosa potrebbe essere se nel 2024 l’inflazione schizzasse al 2 o al 3%. In quei casi queste cedole sarebbero tutt’altro che allettanti. O si pensi se, sempre a titolo di ipotesi, nel 2023 lo spread arrivasse di nuovo a 350-500 punti. In quel caso, perché no?, si potrebbero avere delle future emissioni a tassi “migliori” degli attuali.

O, infine, e questa è, da un lato, una speranza ma, dall’altro anche un timore, si potrebbe avere nel 2021 un’inflazione più alta. Pari ad essere, per esempio, dell’1% o giù di lì. In quel caso, come si comporterà il risparmiatore medio? Staremo a vedere.

Tuttavia, con riferimento al solo anno in corso, ecco chi ha comprato il miglior BTP tra i vari titoli di Stato emessi in questo 2020.

Infine, in quest’articolo abbiamo già illustrato quali sono stati i migliori BTP del decennio 2010-2020.

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