Ecco a cosa fare attenzione in un rapporto di conto con la banca per evitare di perdere molti soldi

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Il rapporto tra la banca e il cliente è uno dei più complessi e particolari del mercato, e si differenzi da moltissimi altri tipi di contratto. Il particolare più evidente e caratterizzante è la disparità di forza economica tra una parte e l’altra. Oltre a questo, il contratto bancario è tipicamente standardizzato. Questo significa che è, normalmente, un contratto per adesione in cui le parti non discutono dei termini dell’accordo. Semplicemente il cliente si limita ad accettare o meno le condizioni dell’istituto di credito.

Un altro punto caratteristico di questo contratto è che crea, solitamente, un rapporto di lunga durata (contratto di conto corrente). Questo rapporto a sua volta permette la creazione di sotto-accordi tra banca e cliente. Si pensi ad un prestito, o l’utilizzo di una carta di debito o agli investimenti finanziari tramite banca. Oppure anche gli ordini di pagamento del cliente effettuati tramite internet banking, oggi anche con l’utilizzo del telefono.

L’istituto di credito e il cliente

Il rapporto tra banca e cliente è, allora, estremamente tecnico e ha ad oggetto rapporti economici con un soggetto contrattualmente molto più forte del cliente. Partendo da queste considerazioni ecco a cosa fare attenzione in un rapporto di conto corrente per difendersi adeguatamente da quei colossi economici che sono le banche.

A questo proposito è interessante conoscere la sentenza 469 del 2020 del Tribunale di Piacenza che si è occupata dei rapporti tra banca e cliente. In particolare, il cliente in questione aveva aperto presso una certa banca un conto corrente.  La banca aveva annotato sul conto corrente dell’intestatario una serie di spese di cui poi aveva chiesto il pagamento. Il cliente si opponeva a queste richieste ritenendo che non fossero corrette. Segnalando, tra l’altro, una violazione dei doveri di correttezza e buona fede da parte della banca nel procedere a queste annotazioni. Dunque si poneva il problema di capire su chi ricadesse la responsabilità di provare che quelle operazioni fossero davvero avvenute in questa situazione.

Ecco a cosa fare attenzione in un rapporto di conto con la banca per evitare di perdere molti soldi

La sentenza è importante perché spiega che il cliente quando non ritenga corrette le annotazioni di operazioni da parte della banca sul suo conto, ha l’onere di segnalarlo. Non solo, ma in sede di giudizio ha un onere completo di prova degli errori della banca nell’eseguire le singole annotazioni. Dunque è onere del correntista provare che ogni movimento economico, registrato dall’estratto conto, sia in realtà erroneo o mai avvenuto.

Dunque, questo provvedimento del giudice offre un’importante indicazione pratica. Dobbiamo stare molto attenti alle operazioni che la banca ci attribuisce. Sia quando facciamo acquisti utilizzando il bancomat o inviamo bonifici, ma anche controllando periodicamente le operazioni che la banca ci attribuisce. Oggi è piuttosto semplice, molte banche infatti possiedono un’applicazione da cui è possibile eseguire molte operazioni, tra cui controllare i movimenti economici realizzati. Il consiglio, allora, è quello di controllare periodicamente le operazioni effettuate che risultano alla banca, anche tramite applicazione, per evitare, poi, a fine mese brutte sorprese.

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