Ecco 3 motivi per cui anche in Italia sta prendendo forma questa tipologia di agricoltura che si dichiara sostenibile e duratura

permacultura

Nel corso degli ultimi anni si sta sviluppando in Italia un modello di agricoltura che si dichiara alternativo e rispettoso di alcuni principi, quali il rispetto dell’ambiente e l’armonia dell’uomo con la natura. Si chiama permacultura e consiste in una serie di pratiche finalizzate a progettare ambienti umani come parte degli ecosistemi naturali. Questo significherebbe, cioè, che l’uomo possa sopravvivere adattandosi all’ambiente che lo ospita, causando un impatto ambientale che punta allo zero. Dunque, ecco 3 motivi per cui anche in Italia sta prendendo forma questa tipologia di agricoltura che si dichiara sostenibile e duratura.

Occupazione e durata nel tempo

L’origine della pratica viene dall’Australia, dove negli anni ’70 due scienziati, il naturalista Bill Mollison e l’agronomo David Holmgren, avrebbero sviluppato delle teorie basate sull’autosufficienza alimentare e sulla coltivazione consociata di varie forme di piante.

Il primo motivo per cui i sostenitori portano avanti questa pratica sarebbe dunque legata al rispetto per la terra. Infatti, le teorie della permacultura sono finalizzate ad utilizzare il riciclo e l’utilizzo armonico delle risorse. Si eviterebbe uno sfruttamento che distrugge la risorsa naturale anziché rispettarla. Questo porterebbe a preservare il suolo da fenomeni quali l’urbanizzazione e la perdita di fertilità del sottosuolo.

In secondo luogo, questo trend avrebbe risvolti occupazionali positivi. Si aprirebbe infatti un fenomeno di riutilizzo di molti terreni che erano stati abbandonati per lasciare spazio a forme di agricoltura che erano considerate più redditizie e replicabili. Le forme, invece, di gestione del terreno pubblicizzate dalla permacultura potrebbero rappresentare un motivo di autosostentamento, di riscoperta del patrimonio agroalimentare e della biodiversità. Peraltro, il termine cronologico delle pratiche sarebbe a lungo termine, perché nelle intenzioni sarebbe finalizzato a creare forme stabili di ecosistemi rispettosi.

Ecco 3 motivi per cui anche in Italia sta prendendo forma questa tipologia di agricoltura che si dichiara sostenibile e duratura

Infine, queste teorie sostengono che la cura di suoli abbandonati eviterebbe il dissesto idrogeologico, che si starebbe accentuando anche nel nostro Paese. Questo avverrebbe a causa dello sfruttamento, prima, e dell’incuria, poi, di molti terreni. Anche in ambito urbano, la valorizzazione del suolo si propone, così, di reintrodurre la produzione e coltivazione di piante che porterebbero all’utilizzo delle aree verdi per orti urbani collettivi e per la produzione di biomassa.

Ecco dunque che questi principi stanno diventando una tendenza anche in Italia. Questi sono fenomeni non ancora di massa, ma in crescita costante. E che meritano un approfondimento sia da quanti ne potrebbero essere interessati, sia da quanti, invece, ritengono che non rappresentino vie praticabili.

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