È sempre sbagliato prendere il gatto per la collottola, ecco perché

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Nell’universo animale ci sono segnali e comportamenti che l’uomo non è riuscito ancora a decifrare. Anche quelli più vicini a noi, cani e gatti, a volte risultano incomprensibili nelle loro reazioni e abitudini. Ecco perché internet è pieno di ricerche che riguardano il loro comportamento. Perché il cane non vuole camminare e scappa? Perché il gatto ci graffia dopo un po’ che lo accarezziamo? Come devo insegnare al mio cane a non scavare senza urlargli contro?

Sono tante le domande dei proprietari e molte volte poche le risposte sicure. Per fortuna, negli anni, la figura professionale dell’esperto in educazione animale è diventata popolare. Molti si affidano all’educatore o al comportamentista per i propri amici a quattro zampe. Da questi incontri si rivelano dei modi sbagliati di trattare l’animale. Oggi ne scopriamo uno molto comune per chi ha un gatto. Infatti, è sempre sbagliato prendere il gatto per la collottola e i motivi li troveremo continuando questa lettura.

Un falso mito

Se abbiamo mai visto una mamma gatta con i suoi piccoli, ci sarà capitato di vederla trasportarli prendendoli per la collottola. Afferrandoli con la bocca alla nuca, si può notare che il gattino si immobilizza. Questo istinto viene definito riflesso di portage ed è fondamentale quando la gatta deve trasportare velocemente i piccoli da un luogo pericoloso a uno più sicuro. Se si divincolassero diventerebbe difficile per lei dislocarli velocemente. Da adulti i gatti mantengono questo riflesso incondizionato, ma continuare a prenderli per la collottola assume un significato ben diverso.

È sempre sbagliato prendere il gatto per la collottola, ecco perché

Nei gatti adulti un momento in cui si verifica che un soggetto prenda l’altro per la collottola è durante l’accoppiamento. Il maschio blocca la femmina mordendola in mezzo alle spalle. Questo non significa che la gatta è costretta ad accoppiarsi, ma per il maschio è normale avere questo comportamento. Un altro caso è il combattimento tra gatti. Quindi, essere immobilizzati non genera buone sensazioni, ma paura, stress. Quando siamo noi a farlo, per immobilizzare il gatto o pensando di rimproverarlo, in realtà stiamo creando in lui emozioni negative.

Inoltre, se non fatto nel modo corretto, con la stessa consapevolezza di mamma gatta, può fare male. Per prendere un gatto nel modo migliore e più rispettoso possibile si possono usare altre strategie. Per esempio, è meglio prenderlo mettendo una mano aperta sotto il suo petto e l’altra sotto la pancia o sotto le gambe posteriori. Così sosterremo il suo peso e lo alzeremo gentilmente. Cerchiamo di essere delicati ma, se al gatto non dà fastidio, manteniamo il contatto per portarlo con noi.

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