E se Putin non fosse Putin? Prospettive e scenari geopolitici tra ipotesi su cause ed effetti del conflitto

Putin

A differenza di quanto sostenuto da taluni, riteniamo che gli scenari geopolitici rivestano una particolare importanza pratica per tutti.

Anche per coloro che se ne disinteressano, pensando che, tanto, guerre, conflitti e ipotesi geopolitiche passino sopra la loro testa, come si suol dire.

Insomma, che poi, in definitiva, non riguardino loro.

La realtà è molto diversa.

Basti pensare alle conseguenze in materia di investimenti.

O alle conseguenze di sanzioni economiche, che possono anche ritorcersi contro chi le ha decise.

Pensiamo a quelle aziende che saranno pagate in rubli o a quelle aziende occidentali che hanno business solo con la Russia.

Rischiano il fallimento.

Ecco uno dei motivi che ci ha indotto ad occuparci sotto molteplici profili della crisi ucraina.

Ne abbiamo, ad esempio, parlato in questo articolo dedicato ad aspetti meno noti e retroscena della crisi, ed in un altro, dedicato ai corsi e ricorsi storici.

Uno degli aspetti più controversi riguarda perché Putin avrebbe intrapreso un conflitto armato.

E se Putin non fosse Putin? Prospettive e scenari geopolitici tra ipotesi su cause ed effetti del conflitto

Si sta diffondendo in questi giorni, su vari media, un’ipotesi inquietante.

Putin non sarebbe il vero Putin, ma un sosia che lo sostituisce dopo una sorta di colpo di Stato.

L’ipotesi trae vita dall’osservazione di alcune persone, che conoscevano Putin, e che a loro parere sarebbe ora diverso, proprio fisicamente.

Si aggiungono a tali considerazioni quelle relative ad una modifica della politica di Putin, prima maggiormente attento a non inficiare i rapporti con l’Occidente.

Del resto, lo stesso Putin aveva dichiarato di aver fatto uso di sosia in diverse occasioni.

Nulla esclude, quindi, che qualcosa di questo genere possa essere successo.

Come potrebbe invece stare accadendo che si stiano diffondendo tali tesi, proprio anche da parte di Putin, per prepararsi una sorta di alibi, nel caso le sorti della guerra fossero avverse ai russi.

Ovviamente noi non sappiamo dare una risposta a tale interrogativo.

Ma, quindi, e se Putin non fosse Putin?

Lo scenario più importante

Che dietro l’attuale Putin ci sia realmente lui o un sosia poco importa.

Quel che conta è l’insieme di conseguenze che si vanno delineando in ambito geopolitico ed economico.

Sicuramente è l’intera sicurezza dell’Occidente che è messa in discussione.

E quanto alle sanzioni economiche, solo il tempo potrà dire se saranno realmente efficaci.

Quel che conta è che più passa il tempo, peggiori saranno le conseguenze per l’Ucraina e per il mondo intero.

Ed inevitabilmente si abbasseranno certi livelli, superati i quali l’allargamento del conflitto sarà probabile.

Anche in questo caso, abbiamo spiegato i motivi, per i quali non riteniamo che un tale conflitto assuma le caratteristiche di una guerra atomica.

L’art. 4 del trattato NATO

Nel frattempo la NATO  è chiamata in causa non solo da un eventuale attacco contro gli Stati membri, secondo quanto previsto dall’articolo 5 del suo trattato istitutivo.

Ma anche dall’articolo 4, che prevede si possano assumere iniziative anche solo nel caso di minaccia.

E proprio tale articolo è già stato invocato da alcuni membri, tra cui i Paesi baltici.

Irridentismo non sepolto

Uno dei principali cardini che spingono la Russia sulla strada del conflitto è l’irridentismo.  Quella concezione, per la quale se uno Stato contiene, per storia, tradizione, soprattutto per l’attuale popolazione, elementi appartenenti alla storia ed alle tradizioni di un altro Stato (pensiamo ad una maggioranza della popolazione di lingua ed origine appartenenti ad uno Stato diverso), questo avrebbe diritto al ricongiungimento, anche violando la sovranità di uno Stato.

Di qui, ad esempio, l’invasione di altri Stati da parte della Germania nazista e di qui è scaturita l’invasione ucraina e della Crimea.

Le sorti del conflitto

La Russia, per certi versi, già considera una sorta di atto di guerra l’aver rifornito di armi l’Ucraina.

E, anche in base all’articolo 4 del trattato NATO, è difficile che le sanzioni economiche sortiscano un effetto determinante, prima che si debbano eventualmente prendere nuove decisioni militari da parte dell’Occidente.

Non fosse che in base proprio a quell’articolo.

Un allargamento del conflitto non può quindi essere escluso, anche se, per i motivi già richiamati, senza che questo sfoci in un conflitto atomico generalizzato con armi strategiche.

L’utilizzo di armi tattiche sugli scenari di guerra non potrebbe invece essere escluso. Almeno secondo alcuni analisti militari, che pensano ad una bomba tattica, che la Russia potrebbe usare nel Mar Nero.

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