È scattata la paura sui mercati e adesso il futuro di Piazza Affari è veramente appeso a un filo

mercati azionari

Oggi, il crollo del mercato tecnologico USA ha pesantemente condizionato l’andamento delle Borse europee. La Borsa tedesca è sprofondata, la Borsa di Milano ha traballato pericolosamente sull’orlo del precipizio. È scattata la paura sui mercati e adesso il futuro di Piazza Affari è veramente appeso a un filo.

Le azioni FAANG provocano il panico in Borsa

Un’ondata di panico ha attraversato oggi le Borse europee. Timori che arrivano da lontano e che da qualche giorno erano latenti. I mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso tutti in calo, ma con differenze anche marcate. La peggiore è stata la Borsa tedesca che ha perduto il 2,4%. Parigi ha ceduto lo 0,9%, Londra e Madrid hanno perduto lo 0,6%. A Milano l’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha perduto l’1,8% e ha chiuso la giornata a 23.997 punti.

Ma cos’è accaduto di tanto eclatante da scatenare il panico e da far crollare la Borsa tedesca? Sui mercati c’è stata bonaccia fino alle 13:00 circa. Ma dopo le 13:00 le prime notizie sull’apertura dei mercati azionari americani, hanno scatenato una improvvisa ondata di vendite. In particolare, sotto la lente sono finiti i titoli hi tech, le cosiddette azioni FAANG, ovvero Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google. Questi titoli hanno aperto tutti in ribasso e i prezzi del Nasdaq in avvio hanno realizzato un gap ribassista.

È scattata la paura sui mercati e adesso il futuro di Piazza Affari è veramente appeso a un filo

Già nell’ultima analisi gli Esperti di ProiezionidiBorsa avevano fatto riferimento agli scricchiolii che arrivavano da Wall Street. Oggi c’è stato il crollo, almeno in avvio. Dopo un’ora dalla chiusura dei mercati, il Nasdaq stava cedendo il 2,6%, l’S&P500 esattamente la metà, l’1,3% e il Dow Jones lo 0,5%. A dimostrazione che questa crisi è tutta interna al settore tecnologico. Ma è forte e tale da influenzare pesantemente anche i mercati azionari europei.

La Borsa tedesca è quella che paga di più in termini di perdita, perché quando gli operatori decidono di vendere, liquidano le posizioni in guadagno. La Borsa tedesca nelle ultime settimane è quella che ha guadagnato maggiormente.

La flessione è stata forte anche in Piazza Affari. Qui, al calo legato al contesto del mercato, si è aggiunto il crollo del titolo Ferrari. Agli operatori non è piaciuto che gli obiettivi di bilancio per quest’anno siano stati rimandati al 2022 a causa del Covid. Così, nonostante i risultati positivi il titolo azionario ha perduto l’8%, trascinandosi dietro il listino milanese.

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