È questo il nuovo decreto pubblicato in Gazzetta che modifica il Superbonus 110 dandoci più soldi da spendere

Superbonus

Il Superbonus 110% è una delle misure più amate, proposte dal Governo in questi ultimi anni.

Grazie a questo, infatti, le famiglie italiane hanno l’opportunità di sistemare al meglio le proprie case senza spendere un euro.

Questo Bonus è inoltre particolarmente vantaggioso anche per le imprese che, una volta fatti i lavori, guadagneranno un 10% in più del ricavato.

In questo modo, andranno a guadagnare somme anche importanti se i lavori si avvarranno del tetto massimo utilizzabile.

Nell’ultimo mese c’è stata un’accesa discussione su questo Bonus soprattutto per quanto riguarda le speculazioni, che lo hanno riguardato.

Per questo motivo, sono stati modificati alcuni articoli del testo originale con nuovo prezziario del Ministero della Transizione Ecologica.

È questo il nuovo decreto con cui entra in vigore il nuovo prezziario, che aumenta del 20% i tetti massimi di alcune categorie di lavoro.

Perché la modifica

Questo intervento si è reso necessario a causa del forte aumento dei costi delle materie prime, utilizzate soprattutto nelle opere d’isolamento.

Dal 2020 al 2021, infatti, i prezzi di alcuni materiali sono aumentati in maniera spaventosa.

Si parla del 140% in più per l’acciaio, l’80% per il legno. Questo ovviamente si riversa su tutta la filiera.

Se l’acciaio aumenta, aumenterà anche il costo del ponteggio utile a svolgere i lavori di edilizia.

Se i ponteggi aumentano, la ditta edile dovrà rincarare sul costo della manodopera.

Questo si traduce in costi maggiori per il cittadino che svolge i lavori.

Anche i trasporti, causa rincaro benzina, sono aumentati e questo a catena si riversa sul costo di tutti i materiali.

Questo intervento quindi ha provato ad andare incontro a questo rincaro, cercando anche di bloccare le speculazioni che sono state messe in atto.

È questo il nuovo decreto pubblicato in Gazzetta che modifica il Superbonus 110 dandoci più soldi da spendere

Principalmente il nuovo testo modifica l’art. 13 del decreto.

Stabilisce dei nuovi massimali, aumentati del 20%, per alcune categorie di lavori.

Rientrano nel nuovo calcolo gli interventi trainanti, come il riscaldamento, quelli per cui c’è bisogno del tecnico ma anche quelli per cui basta l’attestazione dell’installatore.

Dopo varie critiche e insistenze, il nuovo testo non riporta la parola omnicomprensivo tra le voci.

Si parla quindi di costi massimi specifici al netto di IVA, prestazioni professionali e messa in opera dei beni.

Sono rimasti esclusi dal nuovo calcolo i costi per il fotovoltaico e le annesse colonnine. È stato reputato che i costi rispettino infatti i limiti di spesa precedenti.

Dal testo si intende, quindi, che tutti quegli interventi che non riguardano l’efficientamento energetico e non hanno impatto termico, sono esclusi.

La modifica, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15/02/2022, entrerà in vigore a partire da 30 gg successivi alla pubblicazione.

Per cui tutti coloro che inizieranno i lavori dopo tale periodo, dovranno ricalcolare i costi sulla base del nuovo prezziario.

Chi ha invece già aperto una CILA, continuerà a fare riferimento ai prezzi del vecchio decreto.

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