È più esposto a bolla finanziaria il mercato azionario, il mercato immobiliare o quello dei BTP?

bolla

Il risparmiatore ha sentito più volte in vita sua il concetto di “bolla”, arrivando ad associare questo termine a un qualcosa di “tirato”. Ossia di molto esagerato nei prezzi (all’insù) rispetto ad un valore più adeguato del sottostante.

Bene, partendo proprio dal concetto di prezzi tirati, ci poniamo una precisa domanda. Ossia è più esposto a bolla finanziaria il mercato azionario, il mercato immobiliare o quello dei BTP? Ovviamente non avremo la pretesa di dare o di sapere la risposta. Questa la darà, come sempre, lo stesso mercato nel suo libero fluire del tempo. Procediamo con ordine.

Il concetto di bolla e la sua comparsa nella storia più recente

Detta in termini semplici, la bolla finanziaria è quella particolare situazione in cui i prezzi di un certo asset crescono a dismisura. Al punto da risultare, secondo gli addetti ai lavori, del tutto slegati ai veri valori fondamentali che sono alla base dello stesso asset. Questo fenomeno può riguardare le azioni, le obbligazioni, i prezzi delle materie prime, etc.

La storia è piena zeppa di casi di bolle finanziarie. Tra il 1997 e il 2000, a sgonfiarsi furono i titoli delle dot-com, ossia i titoli legati a internet. Poi, nel 2008, è passata alla storia quella dei c.d. mutui sub-prime. Vediamo a che punto è oggi la situazione.

La situazione del mercato immobiliare

Secondo i dati presentati il 25 novembre scorso da un rinomato istituto di ricerca immobiliare, nel 2020 il crollo delle compravendite si dovrebbe attestare intorno al 18%.

Già in primavera il Covid aveva raggelato gli scambi di immobili sul mercato. I relativi prezzi, com’è noto, si muovono invece molto lentamente. I detentori di tali asset, infatti, sono sempre molto restii e poco inclini ad adeguare i prezzi alla domanda.

Ora, secondo gli esperti di settore, essi per il 2021 sono attesi in lieve calo ma non destinati a crollare. Quindi, a dare ascolto agli analisti del settore, non vi sarebbe alcuna bolla nei prezzi di questo mercato.

Al più, su questo mercato e allo stato attuale, la nota stonata che si ravvisa è sulla qualità dell’offerta di alcuni immobili. Stiamo parlando di quelli a scarsa efficienza energetica e che andrebbero ristrutturati, pena la loro ulteriore e progressiva marginalizzazione sul mercato.

Uno sguardo al mercato azionario

Passando invece al mercato delle azioni, si può dire che vi sia una possibile bolla finanziaria? Fino a gennaio-febbraio del 2020, c’era da dire che le quotazioni azionarie erano in salita da anni. Al punto che almeno un minimo di correzione di una certa entità era attesa da tanti addetti ai lavori. Un anno fa, dunque, si ignoravano quali ne sarebbero state le cause, i tempi e i modi. Ma il sentore che prima o poi in Borsa sarebbero arrivate le vendite copiose era assai realistico.

Al riguardo, la pandemia da Covid ha fatto da detonatore ai crolli di Borsa dello scorso marzo. Essa è servita per far crollare vertiginosamente e, in poco tempo, le quotazioni di moltissimi titoli e in ogni angolo del mondo.

È più esposto a bolla finanziaria il mercato azionario, il mercato immobiliare o quello dei BTP?

Infine è da prendere in considerazione il mercato dei sovereign bond. Ebbene, non è un mistero che l’ingente liquidità che le Banche centrali hanno immesso sui mercati abbiano provocato due fenomeni. Il primo è l’azzeramento dei rendimenti, o la loro negatività proprio, su molte scadenze, a partire dalle corte, passando per le medie e arrivando anche ai 10 anni. Secondo, i prezzi d’acquisto di questi titoli sul mercato secondario sono decisamente alti.

Si può parlare di bolla? Difficile dirlo. Di certo sarà lo stesso mercato obbligazionario a dare la risposta nel tempo a venire.

Quanto all’UE, la politica espansiva BCE non è conclusa e continuerà, per adesso, almeno fino a marzo 2022. Al punto che anche lo spread, secondo alcuni analisti finanziari, potrebbe addirittura scendere fino ad area 90 nel corso del 2021.

Ad ogni modo, rimandiamo all’articolo di cui qui il link per una trattazione più analitica circa la situazione del mercato sui sovereign bond.

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