È passata la voglia di divertirsi: ecco il comparto che soffre

parchi divertimento

Il coronavirus ha avuto i primi effetti sull’umore degli italiani. La preoccupazione cavalcante, lo stato d’animo in continua agitazione ha fatto perdere il sorriso agli italiani e soprattutto la voglia di divertirsi. I primi che hanno rilevato un calo di presenze sono i parchi divertimento a tema. Per conto dell’associazione Parchi Permanenti Italiani è stata inoltrata la richiesta al Governo Italiano di riconoscere lo stato di crisi. Parliamo di 230 parchi divertimento di carattere tematico, acquatico e faunistico.

Le ordinanze emanate da molte Regioni legate a fronteggiare l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus ha sancito un duro colpo al comparto.

La sospensione delle attività in corso per i parchi già aperti, la proroga delle aperture per quelli ancora chiusi e l’annullamento di tutte le gite scolastiche avranno delle conseguenze gravi. Inoltre si andrà incontro al periodo primaverile che, con la Pasqua, rappresenta un terzo del fatturato dell’intera stagione.

È davvero passata la voglia di divertirsi? Quanto vale il comparto

Il comparto nel 2019 ha generato ricavi pari a 420 milioni di euro. Entrano nei parchi divertimento a tema oltre 20 milioni di italiani, 1,5 milioni vengono dall’estero.

Da tenere presente inoltre la mazzata che riceve l’indotto tra ristorazione, trasporti, merchandising e hotel. Nell’ultimo anno il volume d’affari dell’indotto supera la barriera di 1 miliardo di euro.

Per stare al passo con i tempi lo scorso anno i parchi a tema hanno fatto investimenti per 100 milioni di euro.

Quanta gente ci lavora

Il settore dei parchi divertimento a tema genera 25mila posti di lavoro, divisi quasi in egual modo tra fissi e stagionali. Poi ci sono da aggiungere sempre quelli dell’indotto intorno alle 60mila unità.

Con questa crisi d’identità in atto nelle persone, le società del settore parchi divertimento hanno sospeso le fasi di selezione del personale. Purtroppo le prospettive sono delle peggiori e non vale la pena fare investimenti visto il già preventivato calo nei ricavi di decine di punti percentuali.

Come aiutare il settore

L’associazione Parchi Permanenti Italiani vuole ottenere dal Governo agevolazioni fiscali, cassa integrazione straordinaria, moratoria per pagamenti fiscali e bancari e misure volte ad agevolare i pagamenti dell’Iva.

Consigliati per te