È arrivata l’ora di mettersi l’anima in pace perché non ci impianteranno un chip nel cervello, o almeno, non adesso

chip

In quest’ultima settimana si è parlato molto del nuovo progetto di Neuralink, azienda che vede tra i suoi fondatori anche Elon Musk.
Secondo l’imprenditore, entro il 2021 si ufficializzerà il primo chip impiantato in un cervello umano.
Inutile dire quanto abbia fatto scalpore una notizia del genere, fra teorie del complotto a panico generale. Ma è arrivata l’ora di mettersi l’anima in pace, perché non ci impianteranno un chip nel cervello, o almeno, non adesso.

Il caso della scimmia Pager

L’intento di Neuralink è quello di creare dei dispositivi, impiantabili nel cervello, che possano intercettare e decifrare gli impulsi neuronali.

L’azienda ha mostrato l’utilizzo di questi chip, dopo averli impiantati nel cervello di un macaco di nome Pager. Quest’ultimo, con la sola forza del pensiero e del cervello, ha iniziato a giocare ad un videogioco, senza l’ausilio di un controller.

Per quanto sia stupefacente, però, questo tipo di tecnologie esiste già da almeno due decenni. Infatti, sono già state sviluppate ed utilizzate, anche sugli esseri umani, in persone con patologie gravi come la SLA, o tetraplegiche.

Grazie a questi dispositivi, anche le persone con gravi infermità, possono recuperare alcuni dei loro movimenti soltanto agendo con il pensiero.
Ovviamente, quindi, non sono stati impiantati a caso per sottomettere chissà quali popoli, come millantano certi complottisti, sciacalli del terrore.

È arrivata l’ora di mettersi l’anima in pace perché non ci impianteranno un chip nel cervello, o almeno, non adesso

Le opportunità che possono creare questo tipo di tecnologia, sfiorano la fantascienza e molti sono attratti da ciò. Quanto sarebbe bello, con un solo click, riguardare i sogni appena fatti, o effettuare calcoli complessi o ricordare nitidamente vicende accadute nell’infanzia?

Purtroppo però, queste rivoluzioni in campo biomedico hanno bisogno di passare diversi test clinici. Infatti, non basta verificare l’efficacia dei chip solo sugli animali, ma anche sugli uomini. È per questo motivo che non usufruiremo di tali tecnologie entro almeno il prossimo decennio. La ricerca sta andando avanti, ma è ancora allo stato embrionale.

Oltre a ciò, ci sono altri svariati problemi da risolvere, sia a livello fisiologico che a livello computazionale. Elon Musk ha dichiarato che Neuralink ha risolto la maggior parte di queste problematiche.

Se così fosse, c’è da fare solo i complimenti all’azienda per aver raggiunto, in così in poco tempo, questi risultati.

Ma siamo ormai abituati a queste uscite roboanti di Elon Musk, che vive molto di annunci e delle aspettative delle persone. Non possiamo fare altro che aspettare l’evolversi delle sperimentazioni.

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