Draghi&BCE: resoconto conferenza

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FRANCOFORTE (Reuters) – La Banca centrale europea ha eliminato l’impegno ad incrementare l’importo mensile del programma acquisto asset, facendo un nuovo piccolo passo avanti verso lo smantellamento delle misure di sostegno all’economia della zona euro.

É la novità annunciata al termine del consiglio di politica monetaria, che invece ha voluto continuare a riservarsi la possibilità di prolungare il programma di acquisto bond oltre l’attuale termine, ovvero settembre di quest’anno.

L’aggiornamento delle stime macroeconomiche trimestrali ha confermato per quest’anno una stima d’inflazione a 1,4%, ritmo di crescita dei prezzi che sarà mantenuto anche nel 2019 (un decimo inferiore rispetto alle proiezioni di dicembre). Invariata a 1,7% la stima d’inflazione per il 2020.

L’inflazione di fondo, ha comunque precisato in conferenza stampa il presidente Mario Draghi, resta debole e l’economia della zona euro ha ancora un ampio grado di accomodamento monetario.

“Non si può ancora dichiarare vittoria”, ha scandito il numero uno di Francoforte, che ha anche ribadito come l’istituto centrale continuerà a monitorare le dinamiche del cambio e ad essere reattivo.

Sul fronte della crescita, è stata migliorata la previsione per quest’anno: il Pil della zona euro dovrebbe espandersi di 2,4% contro +2,3% indicato in precedenza. Confermate le previsioni per il prossimo biennio: +1,9% nel 2019 e +1,7% nel 2020.

I rischi sulla crescita, ha spiegato Draghi sono ampiamente equilibrati.

Quelli al ribasso sono legati a fattori globali e, ha sottolineato Draghi dopo l’annuncio dell’amministrazione Usa della prossima introduzione di dazi su acciaio e alluminio, includono il protezionismo.

Se le ricadute della decisione degli Usa non sono enormi, la Bce resta convinta che le dispute commerciali vadano risolte in una cornice di multilateralismo: Draghi ha espresso preoccupazione per lo stato delle relazioni internazionali.

TASSI DI RIFERIMENTO RESTANO AI MINIMI STORICI

Tornando alla decisione odierna, presa all’unanimità, il consiglio direttivo Bce ha confermato i tassi di riferimento ai minimi storici, rispettivamente a zero per il rifinanziamento principale, -0,40% per i depositi overnight e 0,25% per i prestiti marginali, che resteranno a tali livelli ben oltre l’orizzonte del Qe.

Francoforte continuerà ad acquistare bond della zona euro al ritmo di 30 miliardi al mese a reinvestire i fondi derivanti dal rimborso di titoli acquistati nel programma per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di asset, e in ogni caso finché sarà necessario.

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