Dove si trova il maggior concentrato di frutta nel succo o nel nettare?

Succhi di frutta

Un focus per capire dove si trova il maggior concentrato di frutta nel succo o nel nettare. Con l’innalzamento delle temperature si è tutti più inclini a fare scorte di acqua e bevande. Ma siamo poi così certi di saper scegliere cosa è meglio per la nostra salute? Spesso infatti le etichette dei vari prodotti esposti sugli scaffali, ad una rapida occhiata, possono addirittura risultare fuorvianti. E’ il caso, ad esempio, dei succhi di frutta. Dietro ad uno stesso generico nome si nascondono, in realtà, una varietà di bevande, dal diverso apporto di nutrienti e zuccheri. Vediamo quindi di capire dove si trova il maggior concentrato di frutta nel succo o nel nettare.

Succhi 100% frutta

La dicitura sicuramente sinonimo di maggiore qualità e concentrazione di frutta è quella che dichiara “succo 100% frutta”. Si tratta infatti di un prodotto ottenuto interamente dalla frutta spremuta. Stando ai rilievi fatti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), la composizione di tali bevande è la seguente. Vale a dire: acqua, vitamine, acido folico, fitocomposti di derivazione dal frutto spremuto e zuccheri naturali. Quindi se si è interessati all’assunzione di un succo interamente naturale e dal maggior apporto di frutta, è questa la via da percorrere.

Cosa dice la legge

La direttiva europea 2001/112CE del 20 dicembre 2001 è la normativa di riferimento del settore. Non a caso, è una direttiva concernente i succhi di frutta e altri prodotti analoghi destinati all’alimentazione umana. Tala direttiva vieta in modo assoluto che nei succhi 100% frutta, vengano aggiunti conservanti, zuccheri e aromi. Una garanzia, questa, di qualità e genuinità del prodotto, al di là delle marche più o meno note.

Nettari di frutta

Quando invece si trova scritto sulle confezioni “nettare di frutta”, le considerazioni da fare sono le seguenti. Anche il nettare di frutta è realizzato a partire dal succo/purea di frutta ai quali si aggiunge una percentuale di acqua. Ma, in questo caso, si ammette l’aggiunta di zucchero o di edulcoranti. Qui poi la percentuale di frutta scende drasticamente. Il range di riferimento può variare da un minimo del 25% fino al 50%. La diversa percentuale può spiegarsi in ragione della diversa varietà di frutta. Rientrano tra i nettari quei succhi più ricchi di polpa, perché ottenuti da frutti più solidi come mele, pere, pesche, albicocche.

Riferimenti di legge

I nettari di frutta quindi contengono ridotte quantità di frutta per legge. Inoltre è consentita pure l’aggiunta di zucchero o anche miele fino a un massimo di 20% del peso totale del prodotto finito. Ammessi anche gli additivi, seppur in numero limitato, per via della loro azione antiossidante o acidificante. Vietata, anche in questo caso, l’aggiunta di conservanti, coloranti e aromi.

Bevande a base di frutta

In fondo alla scala gerarchica dei prodotti alla frutta da bere, rientrano le cosiddette bevande “a base di frutta”. In questo caso, la percentuale di frutta scende davvero ai cosiddetti “minimi sindacali”. La soglia minima da non oltrepassare al ribasso è quella del 12%. In questa ultima categoria è poi ammessa l’aggiunta di zuccheri e additivi. Ecco chiarito dove si trova il maggior concentrato di frutta nel succo o nel nettare.

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