Dopo il Reddito di Cittadinanza è in arrivo il Reddito Universale?

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In questo articolo parleremo di un’ipotesi che sta circolando in questi giorni nel nostro Paese. Secondo indiscrezioni, alcuni parlamentari stanno valutando di sostituire il Reddito di Cittadinanza con una manovra ancor più costosa: il Reddito Universale. Gli esperti del team di Proiezionidiborsa hanno più volte sollevato perplessità sulla sostenibilità di provvedimenti come il Reddito di Cittadinanza.  Vediamo quindi cosa comporta una manovra ben più estrema. Dopo il Reddito di Cittadinanza, è davvero in arrivo il Reddito Universale?

Da dove arriva?

Il Reddito Universale arriva dal Giappone ed è una proposta lanciata dall’imprenditore giapponese Yusaku Maezawa. Il magnate ha pagato di tasca propria un esperimento sociale per sondare le reazioni dei cittadini al Reddito di Base. All’inizio di quest’anno, infatti, ha selezionato a caso mille follower su Twitter cui destinare 9 milioni di euro.  Un’università giapponese ha raccolto dati statistici sulle reazioni dei beneficiari. Il comportamento dei partecipanti ha manifestato rilevanti cambiamenti. L’idea di base è che il denaro incondizionato aumenti la felicità di coloro che lo ricevono. Maezawa non ha però chiarito come si possa estendere su larga scala un Reddito Universale in maniera sostenibile per i conti pubblici.

Insomma: dopo il reddito di cittadinanza, è in arrivo il Reddito Universale?

La risposta ancora non c’è. Ma possiamo analizzare i dati dell’esperimento giapponese. L’85% dei partecipanti ha smesso di fare investimenti. La maggioranza di chi aveva ricevuto denaro inaspettato non ha investito più né in attività imprenditoriali, né in formazione. L’idea di un Reddito di Base si è diffusa anche negli Stati Uniti. I Sindaci di 11 città lanceranno programmi pilota per un Reddito di Base Universale.

L’idea è che un flusso di denaro costante dalle amministrazioni ai cittadini sia l’unico modo per far fronte alle emergenze sociali. Nel 2017 Il sindaco di Stockton ha elargito 500 dollari al mese a 125 residenti. Il test di 18 mesi è terminato a giugno e dovrebbe essere rinnovato. I risultati indicano che la maggior parte dei beneficiari ha speso soldi per generi alimentari e bollette. A questi esperimenti manca uno studio di sostenibilità economica. Necessario nel nostro Paese visto il rapporto Deficit/PIL superiore al 160%.

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