Dolori muscolari, stanchezza e tachicardia potrebbero essere conseguenze e sintomi di questa sindrome che riguarderebbe soprattutto una fascia d’età

stanchezza

Ci sono azioni che, nella vita quotidiana, vengono fatte con regolarità. Con una naturalezza che fa sì che le si diano per scontate, ma in qualche caso possono corrispondere a situazioni che meritano di essere valutate a livello medico.

Tra le cose che vengono fatte in maniera sistematica, c’è sicuramente quella di porsi in posizione eretta. In alcuni soggetti, può capitare che questo corrisponda ad un’insolita attività cardiaca. Il riferimento è alla possibilità che ci possa essere un anomalo aumento di battiti cardiaci.

Cosa è la Pots

Questo aspetto potrebbe essere un segnale di Pots, l’acronimo con cui si indica la Postural Orthostatic Tachycardia Syndrome. In italiano la si indica come Sindrome da tachicardia posturale ortostatica.

Per i medici un ritmo regolare del cuore è tra 60 e 100 battiti al minuto. Superare anche di molto i 100 per l’essersi messi in posizione ortostatica, cioè in piedi, è un fatto che può generare qualche disagio.

C’è, inoltre, il rischio che si scambi la sintomatologia con altre problematiche, considerata l’affinità dei sintomi con quelli di altri problemi.

Cosa accade quando ci si mette in piedi

Un soggetto affetto da Pots, nel momento in cui si mette in piedi, ha la sensazione di cardiopalmo, derivante proprio dall’eccessiva tachicardia. È il sintomo principale che, come si legge sul sito di Humanitas, può essere accompagnato da dolore toracico, dolore muscolare diffuso e stanchezza. Nelle manifestazioni più acute si può anche arrivare a perdita di conoscenza transitoria (sincope).

Dolori muscolari, stanchezza e tachicardia potrebbero essere conseguenze e sintomi di questa sindrome che riguarderebbe soprattutto una fascia d’età

La diagnosi viene fatta dai medici attraverso l’anamnesi e tutti gli esami finalizzati a capire quale possa essere la motivazione di una tachicardia che non è spiegata da altre condizioni patologiche o criticità. Il problema, tra l’altro, interesserebbe soprattutto le donne tra i 16 ed i 35-40 anni di età.

Una volta accertato che si tratti di Pots, saranno gli specialisti a determinare come si andrà ad affrontare il problema. Si può trattare in diversi modi: dal cambiamento di alcune abitudini alle terapie farmacologiche, a seconda dei casi valutati.

Secondo comunque uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association del maggio del 2008, il 90% dei pazienti riesce a risolvere il problema della sintomatologia con un’azione combinata tra fisioterapia e terapia farmacologica.

Il dato da considerare è che quando dolori muscolari, stanchezza e tachicardia si presentano con una certa frequenza nella quotidianità è opportuno esternare il problema al proprio medico o specialista. Lui saprà consigliare la strada opportuna per individuare un eventuale problema e poi diventerà più facile risolverlo.

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