Dolori addominali e gonfiore potrebbero essere l’anticamera di questo disturbo che colpisce adulti e bambini

addome

In presenza di fastidi a livello dell’addome in genere tutti pensiamo al classico mal di stomaco. Tuttavia, già in altri articoli abbiamo scoperto che, alcune volte, dietro sintomi all’apparenza banali potrebbero celarsi disturbi più gravi. In questo caso, ad esempio, il mal di pancia, specie se molto intenso, potrebbe essere sintomo di una diverticolite. Tuttavia, essendo abbastanza comune, questo sintomo potrebbe essere la spia anche di altre patologie. Tra queste potrebbe rientrare anche l’ernia ombelicale, che può colpire indistintamente neonati e bambini, ma anche adulti. Vediamo di cosa si tratta.

L’ernia ombelicale è la protrusione di una piccola porzione di intestino attraverso i muscoli addominali, all’altezza dell’ombelico. Si tratta di un disturbo abbastanza comune che interessa circa il 20% dei neonati, specie se prematuri o sottopeso. Ma come si forma?

Come ben sappiamo, durante la gravidanza il cordone ombelicale collega la placenta al feto, permettendo così il passaggio di sangue, ossigeno e altre sostanze. Questo cordone, passa attraverso un’apertura nell’addome del bambino, ossia l’anello ombelicale. Poco dopo la nascita, questa apertura dovrebbe chiudersi ma, in alcuni casi, i muscoli non si sigillano completamente. Si crea quindi un punto debole nella parete muscolare dal quale potrebbe fuoriuscire grasso, o una parte dell’intestino del bambino, dando luogo all’ernia ombelicale. Molto raramente questo disturbo potrebbe manifestarsi a causa di altre malattie, come ad esempio la sindrome di Down, l’ipotiroidismo congenito o altro.

Dolori addominali e gonfiore potrebbero essere l’anticamera di questo disturbo che colpisce adulti e bambini

In età adulta, invece, l’ernia ombelicale potrebbe comparire a seguito di un indebolimento dei muscoli addominali o per via di un’eccessiva pressione esercitata all’interno dell’addome. Questa pressione potrebbe essere causata da obesità e sovrappeso, gravidanze multiple, cirrosi, ascite o tumori.

Tra i fattori di rischio rientrerebbero anche gravidanze gemellari, tosse grave e persistente o il sollevamento di oggetti pesanti. In questi casi potrebbe essere necessario sottoporsi a un intervento chirurgico poiché, a differenza dei neonati, negli adulti difficilmente l’ernia potrebbe rientrare da sola.

Sintomi principali

Nei neonati e nei bambini l’ernia ombelicale solitamente tende a ingrossarsi durante uno sforzo, oppure quando ridono, piangono o tossiscono. Quando, invece, sono rilassati o sdraiati, essa si riduce.

Nelle persone obese o in sovrappeso potrebbe addirittura risultare poco visibile, perché il gonfiore varia da 1 a 5 cm. Tra i sintomi principali abbiamo dolori addominali e gonfiore nella zona dell’ombelico.

Complicazioni

Come avverte l’Istituto Superiore di Sanità, nell’adulto potrebbero anche comparire delle complicazioni. Ad esempio, potrebbe capitare che il contenuto dell’intestino rimanga bloccato all’interno dell’ansa intestinale erniata, provocando un’ostruzione. In questo caso potrebbero manifestarsi nausea, vomito e dolore. Possono esserci altre situazioni, invece, in cui il tratto intestinale erniato potrebbe restare intrappolato all’esterno della parete addominale, con conseguente riduzione o interruzione dell’afflusso di sangue. In questo caso potrebbe essere necessario un intervento chirurgico di urgenza per prevenire una necrosi.

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